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Economia

Sì del Governo alla patrimoniale? Alla fine ci ripensa

Lo scopo è certamente nobile, ma nei fatti la proposta prevede una vera e propria patrimoniale per tutti coloro che hanno ricchezze superiori a 500 mila euro. Un bello schiaffo nei confronti dei ceti medi che nel corso dell’intera vita hanno risparmiato quei soldi che ora il governo potrebbe chiedere in parte con una patrimoniale.

Nell’ambito delle nuove proposte di finanziamento per l’istruzione, il governo Meloni ha sorprendentemente dato il suo parere favorevole a un ordine del giorno presentato da Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana. La proposta prevede l’istituzione di una tassa patrimoniale per i possessori di patrimoni superiori a 500 mila euro.

La next generation tax – si legge nel testo dell’odg così come riportato da La Stampa– colpirebbe i patrimoni delle persone fisiche solo se superiori ai cinquecentomila euro, ottenuti considerando il complesso, in Italia e all’estero, delle proprietà immobiliari (valutate sulla base dei valori catastali, non di quelli – ben più elevati – di mercato), degli investimenti finanziari, delle giacenze bancarie e dei beni mobili di lusso e, nello stesso tempo, l’eliminazione di ogni ulteriore forma di tassazione di tali cespiti (Imu, imposte sui conti correnti e sui depositi titoli, imposte di bollo) porterebbe ad un gettito stimato di dieci miliardi di euro.

Certo il governo ha poi emendato il testo usando l’espressione “valutare”, che nei fatti potrebbe portare ad un nulla di fatto, ma la figura è stata fatta e non si tratta di certo di una bella figura.

Questa inaspettata mossa da parte del governo di destra ha lasciato molti osservatori perplessi, considerando che le politiche economiche della Meloni e del suo partito, Fratelli d’Italia, si sono sempre distinte per il loro orientamento liberista. Tuttavia, la necessità di trovare nuove risorse per l’istruzione sembra aver spinto il governo a prendere in considerazione questa proposta.

La patrimoniale, se attuata, comporterebbe un gettito di circa 10 miliardi, colpendo principalmente i ceti medi della società italiana. I proventi di questa imposta sarebbero direttamente destinati al finanziamento dell’istruzione, un settore che da anni soffre di una cronica mancanza di risorse.

Poi l’intervento di Palazzo Chigi che come riportato su Today.it ha affermato: “Come richiesto dall’ordine del giorno presentato dall’onorevole Fratoianni, che impegna il Governo a ‘valutare la possibilità’ di introdurre una next generation tax, una sorta di nuova tassa patrimoniale, il governo ha velocemente valutato la proposta e altrettanto velocemente concluso che non intende dare seguito alla stessa”.