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Il calcio è uno sport per donne e uomini?

Durante il Festival dello Sport, al netto dei numeri e delle esperienze dei campioni, sono emerse diverse situazioni che, da giornalista e donna, mi piacerebbe mettere in evidenza. Sono considerazioni che partono da un incontro, in particolare, quello dedicato al calcio, il calcio femminile, tenutosi ieri presso il Palazzo della Regione.

Durante l’evento si è parlato molto di come sono cambiati i tempi, in fatto di pratica sportiva: le campionesse hanno esposto la loro esperienza mettendo in luce gli aspetti meno frivoli del fare sport, ovvero il modo in cui viene vissuto, al di là della prestazione. Parleremo, fra 30 anni, di calciatrici miliardarie? Forse sì. Parleremo di album delle figurine e di classifiche delle migliori portieri e delle migliori attaccanti? Forse sì. In seno a questa riflessione il banale fatto che, fino a che le cose non si fanno, si pensa che non si possano fare o che non vada bene che siano fatte. Invece, no.

Una comunicazione pulita. Complice il fatto di trovarci in Trentino, dove lo sport è molto sentito a tutti i livelli, mi sono trovata a constatare che – rispetto alla mia generazione – lo stile comunicativo del comunicare lo sport è cambiato, in meglio. Meno culi e meno seni, ma più persone. Le campionesse e i campioni che si sono presentati al pubblico, in borghese o in divisa, non hanno spinto sulla sessualità, ma sulla salute, sul benessere.

Correre fa bene – Con Roberto Cavallo, scrittore, Giulia Vinco e Vitor PereiraIn collaborazione con FONDAZIONE CARITRO

Una proposta intersezionale:

Gli sport sono stati il centro del discorso, a prescindere dal genere. Il calcio, la pallavolo, lo snow, lo sci, la ginnastica, etc.. ad eccezione probabilmente del ciclismo e del motociclismo, dove ancora le donne stentano ed essere messe “in prima“. Tutti gli sport sono tornati ad essere per tutti/e. Non si sono troppo evidenziate le differenze di genere.

Un’idea di ambiente, salute e benessere:

Le attività sono state presentate con la semplicità dei valori delle persone, degli sportivi, che hanno parlato dei loro affetti, della loro infanzia, della loro costanza, dei loro allenamenti. Il lato interessante dello sport è come nasce l’interesse e questo è stato oggetto di dibattito.

Le scuole, i giovani:

Tra i vari target sono da ricordare i ragazzi, che nei camp hanno trovato spazio per attività che, anche solo 25 anni fa, sarebbero state un sogno. Molto difficile trovare delle critiche a un evento sportivo che riesce a coinvolgere i giovani e i bambini nella pratica. Basket, pallavolo, padel, ginnastica, sono sport che – tutto sommato – non si possono sempre praticare in libertà, in questo modo. Questa è stata una grande occasione, che ricorda vagamente i festival del passato, quando lo sport era una cosa che si faceva in pochi, ma che aveva quella purezza che serve.

MC

Foto di copertina Calcio femminile: un nuovo inizio. Con Federica Cappelletti, presidente Serie A femminile, Andrea Soncin, c.t. Nazionale femminile, e con le calciatrici del Milan e della Nazionale Valentina Bergamaschi e Angelica Soffia di Alessandra Bocci.

Riguardo l'autore

martinacecco

Giornalista e blogger. Collaboro con il web in rosa di Donnissima. Dirigo Secolo Trentino e Liberalcafé. Laureata in Filosofia presso l'Università degli Studi di Trento. Collaboro con un Progetto sperimentale di AI.