Oggi più che una «opinione» è una semplice domanda: perché le istituzioni – dalle amministrazioni comunali allo Stato – non dedicano energie a garantire l’assistenza ai disabili?
Si sente parlare e si discute in Parlamento, nelle assemblee regionali e pure in quelle comunali di «diritto a morire», addirittura la Corte Costituzionale è intervenuta sul tema «sorpassando» il legislatore. I media sono concentrati su chi vuole farla finita mentre dei diritti dei disabili e per le migliaia di «caregiver» familiari, che lottano quotidianamente per la vita e il benessere dei propri congiunti, NIENTE. Questo è insopportabile, almeno per me.
La disabilità è un’emergenza sociale dimenticata. È uno scandalo!
È uno scandalo perché amministrazioni comunali, regionali e pure chi governa dimenticano i disabili e i loro familiari che ogni giorno sono impegnati con determinazione a sostenerli. Purtroppo, è una cronica distrazione di qualsiasi parte politica. Su questo punto spero di essere smentito. Ditemi e scrivetelo quale forza politica si occupa con forza e passione intervenendo per sostenere chi assiste un congiunto o un familiare non autosufficiente?
È una domanda scandalosa? Certamente! Perché è una verità scandalosa che scandalosamente resta appesa nel vuoto dell’indifferenza della classe politica, a tutti i livelli. Come se la priorità fosse quella di garantire il più facilmente possibile la morte di chi vive con disabilità gravissime.
Il governo, chiunque sia al governo di questo Paese, ma anche i sindaci e i presidenti delle Regioni (ai quali spetta il comparto sanità) dovrebbero aprire gli occhi sulle famiglie con disabilità, ovvero il disabile e il caregiver familiare che molto spesso si annulla per assistere il proprio congiunto. Questi sono eroi. Eroi che combattono una battaglia durissima giorno dopo giorno.
Questa è un’autentica emergenza sociale. Il caregiver familiare deve emergere quale soggetto che va sostenuto sotto il profilo economico e anche previdenziale (il tempo, giorni, mesi e anni spesso, dovrebbero essere considerati nel contesto dei versamenti contributivi pensionistici); è un soggetto che deve godere dei diritti umani fondamentali che gli sono negati: diritto alla propria salute (copertura sanitaria), diritto pensionistico (copertura pensionistica), diritto al riposo e ad una vita sociale «normale» (assistenza sociale). Invece niente di tutto questo.
La politica, il Parlamento e il Governo, ci ha insegnato e dimostrato proprio in questi ultimi anni, e anche ieri e oggi, che quando c’è una precisa volontà di intervenire interviene (vedi i Decreti Leggi per emergenze varati dai governi in questi ultimi cinque anni e poi tramutati in Leggi dello Stato) anche con fondi economici sostanziosi. Invece per i disabili e i caregiver italiani mancano sempre e non si sa come reperirli. Vorrei lanciare a voi politici una parola che vi caratterizzi e identifichi… ma la tengo per me.
Marco Affatigato