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L’opinione: fascismo / antifascismo e “fascisti israeliani”

Il 25 aprile, festa nazionale della liberazione dal nazismo e dal fascismo, è passato e si allontanano le polemiche che anche quest’anno lo hanno accompagnato allargandole ai «fascisti israeliani». Si potrebbe pensare che queste polemiche sia tornate di moda nell’agone politico per il fatto che in Italia vi sia un governo di destra-centro e che quindi chi governa, figli del MSI, sia ideologicamente e sentimentalmente legato al fascismo. Ma chi ha la mia età si ricorda bene che le stesse polemiche vi erano negli anni sessanta, settanta, ottanta, novanta del secolo scorso quando al governo vi erano Democrazia cristiana e la principale forza di opposizione, il Partito Comunista guidato da Enrico Berlinguer, prima e poi – dopo il golpe di Mani Pulite, Forza Italia e la principale forza di opposizione era l’Ulivo con Prodi, prima e poi , il PD entrambi eredi del PCI …. anche in quegli anni tutti a sventolare la bandiera dell’unità antifascista, mobilitando poi i sindacati della Triplice. Quindi nulla di nuovo, salvo l’antifascismo contro i ‘’fascisti israeliani’’.

Ma la formula dell’unità antifascista ha una data e un luogo di nascita: il 1971, dunque più di mezzo secolo addietro, quando nella celebrazione del cinquantesimo anniversario della fondazione del Pci (avvenuta a Livorno nel 1921), fu rilanciata la formula dell’unità antifascista, divenendo chiara e senza ammissione di termini medi: chi non è comunista è fascista! Ma quello era il lungo periodo del dopo guerra, un dopo guerra fatto di assassinii di fascisti e presunti fascisti, di ‘’uccidere un fascista non è reato’’ e, naturalmente di reazioni difensive!

Ma oggi … oggi qual è il senso dell’appello all’unità antifascista? Nessuno può seriamente pensare che chi oggi vede nel fascismo l’avversario politico fondamentale intenda con tale termine il movimento politico che ebbe inizio il 23 marzo 1919 e che, finito ufficialmente il 25 aprile 1945, che sarebbe però misteriosamente sopravvissuto e, permanentemente in agguato, che troverebbe oggi le occasioni favorevoli per riaffiorare? Oppure che il fascismo è in agguato perché vi sono coloro che non la pensano in modo ‘’politicamente corretto’’, che promuovono la famiglia uomo-donna-figli naturali, che promuovono la vita contro l’aborto, che si sentono violati dalla gendermania? Diciamolo a chiare lettere: il fascismo, nel suo senso ideologico e nel senso storico era chiaramente dissolto! Chi oggi si richiama all’antifascismo interpreta il fascismo non come una costante della storia italiana, ma anzi come o meglio come una «essenza universale» che non si è esaurita ma che invece si riproduce in infinite forme. Da qui l’antifascismo contro i fascisti israeliani contro i palestinesi. In questo modo hanno fatto diventare il «fascismo» qualcosa di inidentificabile, di inafferrabile, di proteiforme: uno spettro spesso agitato per colpire l’avversario che permette di accusare d’esser fascista chiunque, facendola rimbalzare così da un personaggio all’altro, da una forza politica all’altra: l’attribuirla è confidato all’arbitrio della sinistra pro-comunista, parlamentare e extraparlamentare.

Così come Berlinguer, che forse la maggioranza dei giovani di oggi neanche sanno chi fosse (come magari non sanno neanche chi fosse Almirante), in quegli anni del PCI avesse bisogno sia dei cattolici che della borghesia per conquistare il potere in Italia, e ciò sarebbe subdolamente avvenuto proprio in nome dell’antifascismo, inteso come la negazione di ogni valore e istituzione tradizionale, oggi è la Schlein (mi scusi Berlinguer per il paragone) negli anni del PD a rilanciare il «pericolo fascista» per una unità antifascista… affinché la sinistra comunista non si autodissolva con una definitiva liberazione del marxismo: da PCI a ULIVO a SINISTRA DEMOCRATICA + MARGHERITA a PD cioè da una filosofia dell’immanenza che non lasci posto ai valori tradizionali.

Marco Affatigato

Riguardo l'autore

Marco Affatigato

nato il 14 luglio 1956, è uno scrittore e filosofo laureato in Filosofia - Scienze Umane e Esoteriche presso l'Università Marsilio Ficino. È membro di Reporter Sans Frontières, un'organizzazione internazionale che difende la libertà di stampa.

Nel 1980 la rivista «l’Uomo Qualunque» ha pubblicato suoi interventi come articolista. Negli ultimi anni, ha collaborato regolarmente con la rivista online «Storia Verità» (www.storiaverita.org) dal 2020 al 2023.