Ebbene no, la frase comune che si pronuncia senza pensare ad alcuno statista non è di Benito Mussolini, ma di Giulio Cesare. Una frase che in realtà è un modo di dire antichissimo, risale al popolo romano imperiale. Interessante che a riprenderla siano stati la maggior parte dei generali che hanno guidato le truppe romaniche, ma che sia così di ovvia e banale verità da essere passata ben oltre. Il Generale tedesco Georg von Frundsberg ai tempi del Sacro Romano Impero, feroce capo dei Lanzichenecchi non arrivò mai a Roma, ma arrivò in Italia del nord. Tanti nemici, molto onore.
Dunque tutto il mondo è paese e Valentina Vezzali ha usato un proverbio antico e non una frase immortale di Benito Mussolini. Ad ogni modo, meriterebbe aprire una parentesi, per capire come si crea l’immagine di un Duce o di uno Statista o di un Dittatore, perché, esattamente come accade oggi con i trend della rete, anche nell’antichità e nell’età moderna i politici rubavano per sé tutti i simboli che avevano successo e li facevano parte delle proprie campagne pubblicitarie.
Per questo, sovente, la censura a posteriori, ovvero anacronistica, altro non è che un inganno del pensiero, che si illude di censurare un motto politico, in realtà inganna se stesso. E’ invece altamente probabile che oggi, molti, pensando a quel motto, lo possano attribuire al Duce. Era meglio soprassedere. Peraltro è molto strano che, nonostante la parola “onore”, sia una parola che nel tempo, in Italia, è stata protagonista di altri fatti di cronaca, si pensi ai delitti d’onore, si pensi alla mafia.. quando non si sa come attirare l’attenzione si tiri in ballo sempre Mussolini e il fascismo. Mah.. Gli ascolti crollano e si riciclano anche i morti. MC