In Ucraina l’emissione di gas serra causata dal conflitto è ingente: questo è l’allarme lanciato dal rapporto di Initiative on Greenhouse Gas Accounting of War, un collettivo di ricerca parzialmente finanziato dai governi tedesco e svedese e dalla Fondazione europea per il clima.
Il costo in termini ambientali, oltre che il rischio in termini umanitari e il rischio in termini climatici è questo. I voli, gli incendi, gli spostamenti dei mezzi armati, gli spostamenti dei migranti, dei profughi e dei mezzi di ripristino scatenano l’impennata di gas.
I 175 milioni di tonnellate comprendono diossido di carbonio, ossido nitroso e esafluoruro di zolfo, il più potente dei gas serra. Questo è l’equivalente di far andare a motore acceso per un anno intero 90 milioni di macchine.
Ucraina e USA firmano il primo accordo bilaterale di sostegno in caso di aggressione, un primo passo ufficiale verso l’accordo NATO, mentre l’Europa userà i fondi confiscati ai magnaccia della guerra russi. Il conflitto entra in una fase critica.
I due accordi impegnano l’Occidente a diversi obblighi, se il conflitto in Ucraina dovesse assumere un aspetto maggiormente aggressivo. L’occasione del G7 di invitare il Presidente Ucraino a presenziare, è stata un primo passo importante: le nazioni, la chiesa, sono unite sullo stesso fronte.
Fonte: AdnKronos Foto: AdnKronos