Con il calcio d’inizio di Germania-Scozia è stato dato il via alla diciassettesima edizione degli Europei di calcio. La vittoria dei tedeschi padroni di casa è stata netta, come testimonia il punteggio finale: un 5 a 1 senza storia. Proprio la Nazionale guidata da Julian Nagelsmann si candida a pieno titolo per essere una delle favorite per la vittoria finale.
Il fatto di poter disputare la competizione “tra le mura amiche” potrà aiutare i giovani tedeschi a riportare a casa un titolo che manca dal 1996. Il 30 giugno di ventotto anni fa fu un golden goal di Oliver Bierhoff a regalare alla Germania il terzo titolo europeo, dopo i due conquistati dall’allora Germania Ovest (1972-1980).
Europei sostenibili?
Oltre a quello che accadrà in campo da qui al 14 luglio, la UEFA, in accordo con la Nazione organizzatrice, si impegnerà a rendere Euro 2024 l’evento sportivo più sostenibile della storia. Infatti, questo è stato quanto annunciato alla COP28 di Dubai del 2023.
Proprio l’Unione delle federazioni calcistiche europee ha stilato un piano contenente ben 99 azioni da seguire che, con la collaborazione delle Nazionali e dei proprio tifosi, dovrebbe rendere l’Europeo più sostenibile dal punto di vista ambientale. Ma sarà davvero così?
Chiaramente, il fatto di riuscire a far rispettare tutte le azioni proposte nel rapporto non sarà un’impresa da poco. La UEFA dal canto suo si è impegnata a stilare un calendario che potesse ridurre in maniera significativa gli spostamenti delle varie Nazionali durante tutta la durata della fase a gironi.
Tuttavia, non sono mancate alcune controversie. La UEFA vorrebbe che tutte le squadre si spostassero solamente con pullman e treni, evitando così l’uso dell’aereo. Il paradosso è che solamente tre Nazionali delle ventiquattro totali hanno confermato di poter seguire questa regola (Germania, Portogallo e Svizzera). Tutte le altre, Italia compresa, non hanno ancora dichiarato in che modo si sposteranno all’interno della Nazione tedesca tra una partita e l’altra.
Un altro tema parecchio discusso è quello dell’illuminazione artificiale negli stadi. Infatti, ben 26 partite delle 51 totali si disputeranno in notturna, un numero significativo se si pensa che uno degli obiettivi del rapporto era quello di ridurre il consumo di energia elettrica all’interno degli impianti sportivi.
Poco chiaro risulta anche il provvedimento volto a ridurre il consumo di materiali. Gli imballaggi saranno ridotti, anche se non si sa ancora come e in quali occasioni questo provvedimento sarà adottato. Un’altra questione spinosa riguarda l’irrigazione dei campi da gioco. Da Nyon fanno sapere che saranno utilizzate acque reflue, ma solamente quando questo sarà possibile.
L’impegno da parte dell’UEFA per rendere sostenibile questo evento è innegabile, anche se il rapporto da essa stilato risulta poco chiaro e forse lacunoso. Dunque, siamo sicuri che sarà veramente Euro 2024 a dare la svolta green al mondo del calcio?
Mattia Nadalini