Gelli è stato inventato dalla Cia, dagli americani, perché il governo americano aveva perso fiducia in Moro e Andreotti e iniziava a temere che in Italia ci potesse essere il sorpasso comunista. Peccato che gli «elenchi veri» della P2 non siano mai emersi pubblicamente, malgrado siano stati consegnati al Goi (Grande Oriente d’Italia) e il Gran Maestro Giuliano Di Bernardo lo sapeva. Del resto, nessuno ha mai richiesto al GOI di consegnare gli «elenchi» della Loggia P2.
Il Gran Maestro Di Bernardo, uomo chiave nella storia della massoneria italiana, avrebbe potuto ripercorrere in onore e lealtà tutti i momenti vissuti dalla Loggia P2 essendo, lui, stato al vertice del Grande Oriente d’Italia (fu eletto l’11 marzo 1990), in un momento storico in cui la più grande organizzazione massonica italiana era riconosciuta dalla massoneria inglese e rientrava quindi nel novero delle cosiddette “massonerie regolari”. Di Bernardo, nel corso delle sue funzioni, è venuto a conoscenza di un fenomeno di infiltrazione della ‘ndranghete nei vertici meridionali del Grande Oriente d’Italia e dei rapporti con la Loggia P2, prima di andare via sbattendo la porta, indagò a fondo raccogliendo diversi documenti che evidenziavano come i clan calabresi controllavano il Centro e il Nord Italia attraverso le infiltrazioni nelle logge. Documenti che mise a disposizione della magistratura come anche gli importanti risultati delle sue scoperte. Ma non è successo nulla.
Anche il Duca di Kent ne era a conoscenza, poiché gli espose la situazione, ma ne era già a conoscenza poiché a Londra, grazie all’ambasciata ed ai servizi di sicurezza, erano a conoscenza delle infiltrazioni della ‘ndranghete e questo è normale, perché in Inghilterra la massoneria è un’istituzione riconosciuta. Il capo è il Duca di Kent se ci fosse stato il Re, sarebbe stato il Re; quindi, è normale che le associazioni con cui sono in rapporti siano sotto osservazione. Di Bernardo è in quel momento che, su suggerimento del duca di Kent fondò un nuovo ordine la Gran loggia regolare d’Italia. Di Bernardo con i magistrati parlò delle informazioni che aveva dalla sua posizione di Gran Maestro del Grande Oriente in Italia. La sua fonte era il suo segretario personale Luigi Savina che riceveva informazioni direttamente dai massoni calabresi, i quali sostenevano i movimenti separatisti italiani e cercavano un appoggio del loro Gran Maestro. Reggio Calabria era il centro propulsore di questi movimenti separatisti; Cosenza aveva una sua specificità e la situazione era meno grave. Catanzaro non contava molto. Quella visione non rientrava nella sua visione d’Italia, per questo fin quando è stato Gran Maestro ha sempre respinto tali richieste di coinvolgimento che arrivavano. Rispetto al collegamento tra la massoneria e la mafia durante la stagione delle stragi, Di Bernardo, sentito dal sostituto procuratore Lombardo e dal procuratore Cordova (Reggio Calabria) ha detto: “Io un’idea me la sono fatta e penso che fosse tutto all’interno di uno stesso contesto seppur con separazioni interne. L’idea che mi sono fatto era che lì c’era qualcuno che tirava le fila all’interno di contesti diversi. Sì, quella stagione è maturata a contatto con ambienti massonici”.
L’ex Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia aveva parlato di questo anche con i vertici della massoneria inglese, nello specifico con il Duca di Kent. Di Bernardo avrebbe potuto anche parlare e ripercorrere la storia della massoneria italiana, se sentito dalla Commissione d’Inchiesta sulla P2, spiegando che l’indirizzo contemporaneo delle logge italiane formatosi in seguito alla Seconda guerra mondiale quando in Italia la massoneria è rinata dopo lo sbarco in Sicilia, su basi nettamente differenti rispetto alla massoneria ottocentesca terminata con la Prima guerra mondiale e l’avvento del fascismo.
Quando gli americani vengono in Italia, con la collaborazione della Mafia siciliana e la Camorra napoletana, portano anche una nuova immagine della massoneria che è quella della massoneria democratica diversa da quella nata in Inghilterra e in questo cambia tutto. Di Bernardo avrebbe potuto parlare anche di un altro tema importante e primario per la Commissione: i suoi contatti con la P2 e Licio Gelli. Avrebbe potuto dire e affermare che Licio Gelli sarebbe stato l’uomo che gli americani attraverso Cia e FBI, avrebbero ‘inventato’ per evitare il sorpasso comunista in Italia nel momento in cui Moro e Andreotti avevano tradito la loro fiducia e il governo americano iniziava a temere che ci potesse essere il sorpasso comunista.
Quando gli americani non hanno più fiducia negli organi istituzionali, vanno alla ricerca dell’uomo nuovo, fuori da ogni contesto. Così per evitare l’ascesa del comunismo in Italia gli americani intervennero tramite Frank Gigliotti, importante massone che favorì lo sbarco Usa in Sicilia chiedendo aiuto alla Mafia. Fu lui a rifondare la massoneria in Italia e sempre lui propose Gelli e, da quel momento, è stato il referente unico ed esclusivo del governo americano, per evitare che in Italia si facesse il sorpasso dei comunisti. Gelli avrebbe avuto e gestito montagne di dollari, ma soprattutto il governo americano ha messo all’obbedienza di Gelli i vertici italiani economici, militari e della magistratura. Tutti nella sua obbedienza. Quest’uomo all’improvviso si è ritrovato un potere che penso nessuno ha mai avuto in Italia. Ed è vero: si parla di questo progetto politico di Gelli, il «piano di rinascita». Ma cosa avviene?
Gelli si era impegnato a modificare l’Italia per evitare il sorpasso comunista. Sono gli americani che cominciano a sollecitarlo. E allora lui, come confidato a qualche suo collaboratore, non ce la fa più e si mette a scrivere così un progetto basato, per il suo organigramma, sui veri elenchi della P2 (quello sequestrato dalla magistratura era solo parziale). Che esista un elenco segreto della P2 ne sarebbe a conoscenza anche il Gran maestro Battelli del GOI. Il vero elenco esiste, ma dov’è? Oggi Di Bernardo presiede l’Accademia degli Illuminati.
Giuliano Di Bernardo, docente di filosofia all’Università di Trento, è stato Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (GOI) dal 1990 al 1993. Iniziato nel 1961 nella Loggia bolognese “Risorgimento-8 Agosto” (GOI), nel 1988 (a soli 49 anni di età) viene ammesso nel Supremo Consiglio del 33° ed ultimo grado del Rito Scozzese Antico e Accettato (RSAA). Dopo qualche anno, si dimette dal Supremo Consiglio. Poi nel 1993 lascia il GOI e fonda la Gran Loggia Regolare d’Italia (GLRI) ottenendo il prestigioso riconoscimento della Massoneria di Londra (United Grand Lodge of England – UGLE) e di altre Grandi Logge del circuito filo-inglese. Nel 2002 Di Bernardo lascia la GLRI e la Massoneria ma senza smettere di essere massone. In quell’anno fonda a Trento una nuova associazione iniziatica, l’“Accademia degli Illuminati”, o “Ordine degli Illuminati”, o “Dignity Order” con sede a Vienna. Il Dignity Order ha Gran Priorati in Italia, Ucraina, Slovacchia, Serbia. Dal 2002 Di Bernardo è Gran Maestro dell’Ordine degli Illuminati.
Marco Affatigato