“Siamo garbati ma decisi, non arrabbiati. Questo governo sotto il profilo della giustizia ha già prodotto risultati importanti, anche e proprio sul versante delle intercettazioni. Basti pensare ai vari interventi su abuso e intercettazioni, misure cautelari, informazioni di garanzia. Oggi, non si possono per esempio più pubblicare intercettazioni se non quelle indicate dal giudice sul provvedimento. E’ chiaro che ci sono altri provvedimenti che vanno portati a termine, soprattutto c’è la riforma delle riforme che è la separazione delle carriere che implica quattro passaggi parlamentari e noi ci auguriamo che entro Natale ci sia almeno il primo passaggio”.
Ad affermarlo è stato Francesco Paolo Sisto, Viceministro della Giustizia, ai microfoni di Radio Cusano nel corso della trasmissione ‘Cinque Notizie’, condotta da Gianluca Fabi.
Il Viceministro ha poi aggiunto: “La giustizia quindi è in fermento positivo è come se il mosto stesse per diventare vino e noi cerchiamo il più possibile di agire al fine che il cittadino si senta più tutelato”.
E sulle parole di Gratteri circa la scarsa credibilità della magistratura, Francesco Paolo Sisto ha specificato: “La caratteristica principale del Procuratore Gratteri è la franchezza, non gli manca certo il coraggio delle idee. La credibilità della magistratura dipende sicuramente da tante cose ma in questo momento non siamo certo di fronte all’acme di attendibilità. Non bisogna drammatizzare, piuttosto è necessario che la migliore magistratura, la migliore politica, la migliore avvocatura facciano squadra e ognuno faccia il suo: il parlamento fa le leggi, la magistratura le applica e ognuno si prenda le proprie dosi di responsabilità. Così il Paese potrà andare avanti“.
E sul rapporto politica-magistratura, il Viceministro ha dichiarato: “Tutti i moralizzatori finiscono per essere moralizzati alla fine, quindi evito di entrare troppo nel merito. Dico però che questo è un Paese che ha la presunzione di non colpevolezza anche se stampa e tv hanno la capacità di sopraffazione di questo principio: basta un’informazione di garanzia e già c’è il bollino rosso del colpevole. Colpevolezza che c’è, lo ricordo, solo in seguito a una sentenza definitiva. Bisognerà dunque ripristinare un corretto equilibrio tra informazione in tema di giustizia e quello che accade nelle aule giudiziarie, evitando il processo mediatico”.
In merito alle punizioni severe per cronisti che raccontano il contenuto delle inchieste, il Viceministro Sisto ha dichiarato: “l’art. 21, che riguarda il diritto di cronaca, deve essere messo in equilibrio con l’art. 15 che è quello sulla riservatezza. Ma è evidente che se il cronista vìola le regole e pubblica ciò che non deve, andrà incontro a una sanzione. Questo perché non c’è diritto a pubblicare tutto se non ciò che è strettamente pertinente al fatto e rilevante per l’informazione”.
Infine, sul ‘panpenalismo’ e l’arrivo di 20 nuovi reati, Francesco Paolo Sisto ha concluso: “non credo che moltiplicare i reati moltiplichi la sicurezza dei cittadini però ci sono stati interventi necessari; per esempio ora interverremo sulle aggressioni nelle strutture sanitarie”.