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Battocletti, quegli ultimi 100 metri “full gas” a Parigi

FESTIVAL DELLO SPORT BATTOCLETTI E DORIO: NATE PER CORRERE Nella foto: Gabriella Dorio, Nadia Battocletti

Come le lacrime di Gabriella Dorio, versate prima a Los Angeles 84, più recentemente a Parigi ed oggi al Festival nel ripercorrere con Nadia Battocletti il percorso che l’ha portata a diventare una campionessa: dalle corse fra gli esordienti a Cles quando – ha spiegato Dorio – Nadia correva già forte in modo naturale; poi l’under 18 e l’under 20 nazionale, la crescita nel fisico e nella testa, “perché deve esserci sintonia fra testa, gambe e cuore”. Una maturazione “con la fortuna – ha aggiunto Dorio – di avere un padre/allenatore bravissimo, anche se molti dicevano che non avrebbe funzionato. Nadia e suo padre sono cresciuti assieme e ne abbiamo visto i frutti”.

Si sono visti eccome: doppio oro – 5.000 e 10.000 metri – agli Europei di Roma, prima donna azzurra a vincere due ori nella stessa edizione, e doppio primato nazionale in entrambe le gare. E poi, naturalmente, dopo il quarto posto nei 5.000 assaporando il bronzo poi sfumato, l’argento nei 10.000 metri ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, migliorando il record italiano. È stata proprio lì la svolta, e Nadia ha raccontato quei momenti al Festival. “All’ultimo chilometro mi sentivo ancora bene, lucida, pronta ad attaccare come un falco, e a 600 metri dalla fine ho pensato che forse potevo prendere una medaglia. Ho dato il massimo e negli ultimi 100 metri sono andata full gas”.

A seguirla, dalla tribuna, c’era anche Gabriella Dorio. “Mentre correva – ha raccontato – l’ho guardata in faccia e ho capito che Nadia era determinata. Lì ho cominciato a piangere. Se solo ci fossero stati 20 metri in più…”
Ma Gabriella Dorio di lacrime – “piango facilmente” ha spiegato – ne ha versate tante anche a Los Angeles. Prima per gli errori commessi negli 800 e poi per l’oro nei 1.500. A ricordare la medaglia, il nome di Gabriella inciso su una lastra metallica all’ingresso del Coliseum. Troppo emozionante trovarselo davanti. “Tornerei in quello stadio – ha detto Dorio – solo per vedere Nadia.”

Già, perché mille impegni a parte, lo sguardo corre alle prossime olimpiadi. Da qui a Los Angeles 2028 vi sono innumerevoli allenamenti e competizioni ma, in mezzo, c’è anche la vita privata: l’amicizia dei compaesani a Cavareno, i profumi del paese, il calore degli studenti dell’Università di Trento. E poi, certamente non ultima, la famiglia: papà Giuliano e mamma Jawhara, sempre vicini.
Accanto alle emozioni, sul palco c’era anche tanta simpatia, con il rappresentante del Fans Club e il balletto sudamericano di Nadia con la compagna di stanza a Trento.

Ma ci sono stati anche momenti “solenni”: l’apertura con la musica d’organo del maestro Stefano Rattini in accompagnamento alle immagini delle imprese delle due campionesse, e poi le medaglie olimpiche di Los Angeles e Parigi vicine, una accanto all’altra, come Nadia e Gabriella.

(ac)

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