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Ambra, Sofia, Paolina e le Altre: Un Tour nel Soft Porno 4.0

Ah, Ambra, Sofia, Paolina e le altre! Cosa sarebbe il nostro panorama attuale senza di loro? Le “tour lady” del nuovo millennio, in un mondo che sembra uscito da una commedia romantica, ma con molto più… ehm, “spessore” sotto forma di contenuti espliciti. Chi avrebbe mai pensato che la pornografia potesse trasformarsi in un’arte così raffinata… o, almeno, così ben impacchettata? Chinotto Tour, Calippo Tour, Pacco Tour.. ogni giorno uno!

Iniziamo a fare un po’ di ordine. Quanto pesano i dollari di OnlyFans su questa idea di libertà sessuale e monetaria? Qualcuno potrebbe pensare che lì dentro ci siano solo tastieristi in pigiama che si fanno selfie col telefono. Ma no, signori! Qui non si tratta di “fare soldi senza fatica”; in effetti, la fatica è tanta, anche se i conti bancari sembrano cantare melodie dolci. Principalmente, il vero obiettivo è il bisogno di attenzioni e appagamenti di vario genere.

Dunque, alziamo il sipario. Il web ha disintermediato tutto; chi ha bisogno di un approccio tradizionale quando hai miliardi di persone a portata di click? Ricordate le chat anonime degli anni 2000? “M o F?” era la formula magica per passare serate indimenticabili. Al momento attuale a una domanda del genere scatterebbe l’indignazione non binaria, anche fare attività sportiva è diventato difficile.

Oggi, con un post Instagram puoi passare dal nulla a regina della festa (o del tour) in un batter d’occhio! Ma torniamo alla domanda originaria: chi è realmente causa ed effetto in questo spettacolo di luci e ombre? La domanda e l’offerta sono chiaramente emerse. Non è solo OnlyFans, ma la rete, è un grande palcoscenico dove tutti cercano di rubare la scena. E poi ci sono coloro che ci investono, in queste ragazze, che prima erano utenti e poi diventano a tutti gli effetti delle dipendenti, e non c’è una legge per le sex workers, il che rende difficile anche tenere in ordine la questione della sicurezza.

E ora parliamo di cambiamenti. È vero, il pudore sta scomparendo come un gelato al sole per restare in argomento. Ma aspettate un attimo! Non è solo il relativismo dei valori a spingerci verso questa liberazione; è come se il nostro cervello avesse deciso di tirarsi su le maniche e far finta di nulla. Dopotutto, chi ama l’idea di essere il bersaglio delle critiche? La risposta è: nessuno. E quindi, via il pudore, benvenute reazioni positive! Analytics è il nuovo dio, e mentre i “leoni da tastiera” ringhiano, noi ridiamo sotto i baffi. Sempre meno si apprezzano i vecchi boomer e sempre più si passa oltre. Stiamo diventando adulti.

In questo universo parallelo, il connubio tra libertà economica e desiderio di visibilità diventa il clou della serata. Tra la borsa Vuitton e un commento di un vecchio frustrato, meglio scegliere la prima, giusto? Ecco perché il soft porno piace alle ragazze.

La prostituzione? È una parola che fa vibrare le corde della moralità, ma vi assicuro, oggi si presenta come un’opzione meno allarmante che in passato. Volenti o nolenti, siamo tutti in questa giostra del soft porno e lo abbiamo a portata di click. Chi ha resistito e non è andato a visitare le pagine di queste ragazze?

In fondo, chi cerca sicurezza e affetto troverà, dall’altra parte, chi ha bisogno di affermazione istantanea. Siamo tutti un po’ gallina e un po’ uovo, e la verità è che la società non sta decadendo, ma sta mostrando il lato più audace della natura umana. Possiamo tornare indietro? No, ma possiamo continuare a prendere per quel che sono le tendenze sulle mode effimere e divertenti!

Certo, c’è il rischio di malattie sessuali, violenze e sfruttamento. Ma chi non ha mai corso questi rischi in contesti più tradizionali? Un abbraccio collettivo alle vittime e agli ingenui, perché fa parte della vita. E pensateci: questi fenomeni sono solo la punta dell’iceberg, un sommozzatore in un mare di desideri repressi. Quindi, mentre i moralisti si aggrappano al loro velo nero, sappiate che la vera emergenza è un’altra, e non si trova nelle stanze di hotel o nei pacco-tour; siamo in una nazione dove le donne vengono ancora uccise se mollano il partner e dove culture retrograde impongono alle donne di restare delle fattrici, chi ha paura di questo ha paura del male, chi ha paura del chinotto ha problemi con se stesso.

Martina Cecco

Riguardo l'autore

martinacecco

Giornalista e blogger. Collaboro con il web in rosa di Donnissima. Dirigo Secolo Trentino e Liberalcafé. Laureata in Filosofia presso l'Università degli Studi di Trento. Collaboro con un Progetto sperimentale di AI.