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Governo. Bergamini (FI): “Maggioranza si approfitta del buonsenso di FI”

La maggioranza si è approfittata del buonsenso di Forza Italia, questo è vero, ma è altrettanto vero che questi atteggiamenti non sono legati soltanto a questa fase storica di governo.

“La maggioranza si è approfittata del buonsenso di Forza Italia, questo è vero, ma è altrettanto vero che questi atteggiamenti non sono legati soltanto a questa fase storica di governo. Noi come coalizione di centrodestra stiamo assieme da 30 anni, da quando Silvio Berlusconi creò il centrodestra. Da allora ci sono state numerose diatribe tra partiti, ricordo ad esempio i litigi tra Bossi e lo stesso Berlusconi. È chiaro che quando si è in coalizione assieme si procede uniti, ma si portano avanti istanze e idee diverse, con anche agende politiche diverse. La maggior parte delle volte si è d’accordo, qualche volta si deve fare la voce grossa per essere ascoltati. Noi dal canto nostro sicuramente non siamo un partito di urlatori o di arroganti, abbiamo toni molto diversi da Trump per dire, e quindi cerchiamo una soluzione comune. Capita a volte che il buonsenso e il pragmatismo non bastino a far valere le proprie ragioni, e che si debba per così dire dare una sterzata per riportarsi sulla via corretta”.

A dichiararlo è stata, ai microfoni di Radio Cusano, l’onorevole Deborah Bergamini, parlamentare di FI, intervenuta durante la trasmissione ‘5 Notizie’ condotta da Gianluca Fabi in merito al conflitto in essere tra la Lega e FI a proposito della riduzione del canone Rai.

Proseguendo nel suo intervento, la parlamentare di Forza Italia ha poi aggiunto: “Noi siamo contrari alla riduzione del canone perché non è una vera riduzione, si tratta solo di una partita di giro. Capisco benissimo che il canone assieme al bollo auto rappresentano l’emblema delle tasse più odiate dagli italiani e che quindi abbassarlo produrrebbe certamente consensi, ma non è così che funziona. Questo taglio di 430 milioni al canone Rai da qualche parte va messo e non è possibile inserirlo come fiscalità generale perché altrimenti la Rai dovrebbe chiudere. Bisognerebbe che lo Stato trovi poi un altro modo per sopperire a questo taglio di fondi alla Rai, quindi è soltanto una partita di giro, peraltro poco impattante perché si tratta di un taglio di 50 centesimi al mese per cittadino. La nostra proposta è stata quella di utilizzare questi soldi per avviare delle iniziative più concrete, come l’abbassamento dello scaglione IRPEF dal 35% al 33, piuttosto che l’innalzamento delle pensioni minime per gli anziani”.

Successivamente, Deborah Bergamini ha poi aggiunto: “Tutte misure che verrebbero percepite molto di più socialmente rispetto al taglio del canone. Rispettiamo la legittima volontà della Lega di attuare una riforma, ma è altrettanto legittimo spiegare che questo abbassamento di tasse potrebbe essere valorizzato meglio per qualcosa di più percepibile”.

L’Onorevole Bergamini ha infine terminato la sua intervista dando la sua opinione sulla possibile rinascita di un centro politico in Italia: “Io intravedo un’azione che va verso il bipolarismo tra destra e sinistra, e lo testimoniano i voti alle ultime regionali. Bisogna però considerare che la forza rappresentativa di quello che chiamiamo centro c’è e ci sarà sempre. Sto parlando di quelle persone che non hanno un forte interesse politico, ma hanno a cuore il destino loro e del paese. Parliamo di persone che spesso non vanno al voto, non essendo estremiste e non riconoscendosi in questa polarizzazione del dibattito politico. Compito nostro come partito è quello di intercettare queste persone e le loro istanze, portandole avanti e conciliandole con gli interessi degli altri partiti della coalizione di centrodestra con cui dobbiamo spartirci questo tipo di compiti. Questo è un lavoro importante e molto bello perché si tratta di riacquistare interesse nei confronti di persone che hanno perso speranza e fiducia nella politica. L’astensionismo come fenomeno evidenzia questo problema, noi saremmo ricompensati di questo lavoro non con i voti in più che ci saranno, ma riportando l’interesse nella politica a persone che lo avevano smarrito