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Commissione Covid. Lisei (Fdi): “Conte dice no allo scudo per le forze dell’ordine, ma lo introdusse durante la pandemia”

Sta emergendo che, rispetto agli acquisti delle mascherine, nella struttura commissariale ci sono stati, diciamo, non pochi problemi”,

Ad affermarlo è stato Marco Lisei (Fdi), senatore di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia.

Intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, il Senatore, nel corso dell’intervista a Calibro 8, ha sottolineato: “Purtroppo perché è chiaro che saremmo stati più felici se fosse stato gestito tutto con la massima trasparenza. Tra l’altro la Procura della Corte dei Conti ha risposto a una mia richiesta, dopo che mi sono mosso per cercare di capire anche il tema degli sperperi, dicendomi che tanti fascicoli aperti dovranno essere chiusi perché Giuseppe Conte aveva fatto uno scudo erariale per gli amministratori e, quindi, non si può indagare. Conte non vuole lo scudo per le forze dell’ordine, però allora lo scudo lo fece durante il Covid“.

Successivamente, Marco Lisei ha aggiunto: “La Procura della Corte dei Conti ha spiegato che ci sono tanti fascicoli pendenti che purtroppo, però, non hanno potuto processare e indagare perché c’è lo scudo erariale nei confronti degli amministratori che hanno agito in quel periodo. Parliamo di acquisto di mascherine farlocche, di dpi, di vaccini che sono stati buttati, della gestione dei centri Primula, parliamo di tantissime materie. Io sto chiedendo di acquisirli tutti perché il dettaglio non mi è stato fornito, ma mi è stata rappresentata appunto una moltitudine di procedimenti. Quindi indagheremo noi, nonostante la Procura della Corte dei Conti non l’abbia potuto fare”.

Infine, concludendo, il Presidente della Commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia, ha ulteriormente specificato: “E in questa macro vicenda si inserisce anche la sentenza di JC e di Domenico Arcuri, il quale ha illegittimamente revocato un contratto con un’azienda italiana, che portava e forniva mascherine, motivo per cui il Tribunale di Roma ha condannato lo Stato italiano a risarcire 210 milioni a questa azienda. Molte commesse sono state date a un’altra azienda cinese, appena costituita, che è stata poi oggetto delle indagini di un fascicolo che ha visto Domenico Arcuri indagato per abuso d’ufficio, e lo vede tuttora perché questo fascicolo deve ancora chiudersi. Quindi un quadro sicuramente molto preoccupante. Ieri Arcuri è venuto in commissione, ha sminuito i fatti, però la commissione d’inchiesta indagherà a fondo su tutte queste vicende: risentiremo tutti perché vogliamo che ci sia massima trasparenza su quello che è avvenuto”.