Eleonora Giorgi, ieri, è intervenuta a sorpresa nel corso del programma “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta su Rai Radio2 dal lunedì al venerdì notte dalla mezzanotte alle tre, live anche su Rai2 tra l’1.15 e le 2.30 circa.
Eleonora Giorgi, grande fan della trasmissione, ha raccontato: “Mi fate tanta compagnia, poi vi immaginerete in questo frangente della mia vita. Già ero notturna, adesso si sconfina in cose inimmaginabili, ho cenato mezzora fa. Tengo duro, sono piena d’amore, capisco quante cavolate facciamo durante tutta la nostra vita sprecando il nostro tempo, dietro gelosie, ansie inutili, frustrazioni. Sapete, la malattia è avanzata, aspetto un miracolo, tutto ciò mi mette in una condizione eccezionale, ognuno di noi ha una data di scadenza, solo che nessuno lo sa. Il mio cuore e la mia anima si sono allargate. Non mi sono mai arrabbiata da quando ho scoperto la malattia, ogni tanto piango, ma non mi sono mai arrabbiata. Sono fatalista, credo in un ordine superiore delle cose, e sono confortata di potermici abbandonare”.
La popolare attrice ha aggiunto: “Fin da bambina avevo una fortissima sensazione di una sorta di dialogo con un essere superiore. Ma non ho mai avuto grande fascino per i culti e le religioni. Abbiamo tre cose che non servono per la sopravvivenza in teoria: l’amore, la bellezza, di un fiore, un’aquila, un cavallo al galoppo. La terza è l’arte. L’uomo che piange una notte davanti a una poesia. Queste tre cose che non sono assolutamente necessaria alla vita, per me sono Dio, la prova dell’esistenza di qualcosa. E non è che ho paura di andarmene e scappo nella religione. La mia situazione mi mette in una tale urgenza, che ogni pensiero assume più spessore”.
Prima di salutare, Eleonora Giorgi, promettendo presto un nuovo intervento, ha raccontato: “Sono stata inondata di messaggi di affetto e gratitudine sui social. Tanti hanno apprezzato tantissimo la mia esposizione. Questa malattia devastante può indurti in una sorta di mortificazione. Io invece ho detto no. Il mio è un tumore del cavolo, che è arrivato troppo presto. Sta dilagando tutta una nuova farmacologia rispetto al tumore del pancreas, ancora non del tutto accessibile. Ci sono frontiere importanti, questo è un tumore devastante, si è disseminato ovunque, però parlarne ha aiutato tanta gente. Cose come quella che è successa a me ti fanno capire quanto vale il tempo quando stai bene. Rimpiango le mie camminate al parco. Le adoravo. Camminare ora è difficile, dopo dieci passi mi ci vuole la seggiolina a rotelle”: