Dal Malleus Maleficarum alle discriminazioni di oggi, Mona Chollet indaga la caccia alle streghe come strumento di oppressione femminile. Perché il sospetto verso donne indipendenti, ribelli o anticonformiste non è mai scomparso. Oggi le streghe tornano come simbolo di libertà: un ideale a cui tenere.

Nel 1487 si diffonde in Europa il Malleus Maleficarum: legittimato da una bolla di papa Innocenzo vii, il libro spiega come identificare e perseguitare le “malefiche” creature che «uccidono il bambino nel ventre della madre, tolgono la fertilità ai campi, stregano uomini, donne, animali; fanno soffrire, soffocare e morire vigne e piantagioni; e impediscono a quegli uomini di procreare, e alle donne di concepire».
Per essere dichiarate streghe basta il sospetto: alcune vengono bruciate sul rogo per i loro costumi ritenuti troppo liberi, per aver rifiutato un corteggiamento o per essersi opposte a delle molestie, per la loro sapienza nelle scienze mediche o per condurre una vita appartata. Per tutto il Rinascimento, migliaia di donne vengono perseguitate, torturate e uccise.
Attraverso un’analisi precisa e originale, Mona Chollet rintraccia in questa oscura tragedia l’origine della condizione femminile attuale. Perché l’accusa di stregoneria, di essere le lussuriose amanti del diavolo, divenne presto un’arma di sottomissione. È da quel momento che la donna ha lentamente cominciato a chiudersi in un ristretto spazio domestico, a rinunciare alle proprie ambizioni, a sopprimere i propri desideri, ma non solo.
È qui che nascono molti dei nostri pregiudizi: verso le donne anziane, simili all’iconografia tipica del sabba, verso le zitelle, le libertine, le ribelli. A distanza di secoli, infatti, in tempi di manifestazioni femministe e rivendicazioni salariali, di femminicidi e #MeToo, le streghe sono definitivamente uscite dai libri di storia, perché oggi, come ci ricorda Mona Chollet, «incarnano la donna libera da ogni limita-zione, sono un ideale verso cui tendere. Le streghe ci indicano il cammino».
L’autrice
Mona Chollet è una scrittrice e giornalista franco-svizzera. Caporedattrice di “Le Monde diplomatique”, ha collaborato con “Charlie Hebdo” e pubblicato saggi sulla condizione femminile nella società occidentale.
(Fonte: De Agostini Libri)