“I dazi sono innanzitutto un’opportunità di riflessione: il tempo della globalizzazione, così come intesa finora, è arrivato. Questo significa cioè che la gestione di questo fenomeno da parte delle istituzioni è stata appunto fallimentare”.
A dirlo, ai microfoni di Radio Cusano Campus, è stato Alberto Bagnai, Economista e Senatore della Lega, intervenuto nel corso della trasmissione ‘Battitori Liberi’, condotta da Gianluca Fabi e Savino Balzano, in merito ai dazi imposti da Trump. ù
Proseguendo nel suo intervento, il Senatore della Lega ha poi aggiunto: “E’ il disastro è stato senza dubbio causato dalle istituzioni europee-ha proseguito Bagnai- che prima si sono vantate del mercato unico ora, con i dazi, si accorgono della necessità di intervenire e chiedere aiuto. Ma bisognerebbe pensare a una riorganizzazione del modello di crescita che non attacchi il modello interno come ora sta accadendo”.
Rispondendo alla domanda ‘L’Europa a questo punto ha dunque senso?’, Alberto Bagnai ha poi specificato: “Se con Europa s’intende Unione Europea e non accordi tra Paesi, quindi un super-stato che decide per tutti al di là delle specifiche necessità e possibilità del singolo no, non ha senso come abbiamo avuto modo di verificare”.
E ancora sempre sul tema: “Tutta l’Europa, per esempio, ha seguito la linea di depressione del reddito perché un paese, la Germania, così ha deciso e gli altri hanno dovuto muoversi di conseguenza”.
Soffermandosi poi sul pil italiano, l’esponente leghista ha dichiarato: “Veniamo da un periodo in cui il pil è stato fermo 17 anni; noi ora non possiamo chiaramente sanare tutto in un anno, ma sicuramente con la strategia avanzata dalla Premier, rispetto all’avvento dazi, concordo pienamente“, sottolineando poi “Meloni è ferma su due punti chiari: no ritorsioni nei confronti degli Usa, sì trattative. E in termini astratti una soluzione a mio avviso potrebbe essere una maggiore flessibilità, essendo stata l’unione monetaria un gran peso per tutti. Infatti la crescita in Europa c’è stata solo quando è stato sospeso il patto di stabilità“.