Oggi sono stata testimone, per la prima volta in vita mia, di una rimozione di massa di veicoli, tra Via Rovereto e Via dei Mille a Trento.
Il fatto è semplice: da una settimana a questa parte (avvicinandosi le elezioni) si stanno effettuando diversi lavori in città: pulizia strade, rifacimento linee blu, asfaltatura e lavori di scavo impianti energetici.
Sono reduce io stessa da una multa di euro 30, per aver rimesso il veicolo nel mio stallo prima che avessero terminato (la strada mi pareva già pulita e le linee erano già state fatte in mattinata).
Tant’è che costoro, piovendo a dirotto, poveri malcapitati, avranno razionalmente dedotto che non ci sarebbe stato alcun lavoro. Ebbene, tra le ore 10.30 e le 13.30 un via vai di carri attrezzi inconfondibilmente gialli e minacciosi, ha rimosso una ventina di veicoli.
Hanno bloccato il traffico da Via Milano a Via Piave, in entrambi i sensi di marcia.
Non deve essere stata una buona giornata per chi (lavorando certamente in ospedale o in RSA) uscendo da turno con una pioggia senza precedenti negli ultimi 12 mesi, residente forse nelle valli, non ha trovato altro che un avviso di rimozione.
Certo, concordo con la Polizia Municipale, c’è un cartello, si deve rispettare. Tuttavia sono rimasta un po’ perplessa: mi sembra impossibile che un intero quartiere abbia interpretato male la segnaletica.
Mi sono chiesta, umilmente, se non sia invece che – come nel mio caso – i cartelli si sono succeduti in sequenza senza il preavviso delle 48 ore..
Martina Cecco