La Commissione Politiche dell’Unione Europea della Camera dei Deputati ha dato il via libera al documento che propone il declassamento del lupo da “specie rigorosamente protetta” a “specie protetta”.
Cosa cambia con il declassamento del lupo
Il nuovo status di protezione del lupo, allineato alla Convenzione di Berna, consente agli Stati membri di adottare misure di gestione attiva come la caccia selettiva, senza compromettere la tutela della specie. L’obiettivo è garantire un equilibrio tra biodiversità e attività produttive, soprattutto in aree rurali e montane.
Ambrosi (FdI): “Svolta per chi vive la montagna”
A firmare il documento, approvato con i soli voti contrari di PD e M5S, è l’on. Alessia Ambrosi (Fratelli d’Italia), relatrice del provvedimento.
“È un risultato importante, atteso da anni da agricoltori, pastori e cittadini che vivono ogni giorno le difficoltà causate dalla presenza incontrollata del lupo”, ha dichiarato.
Le critiche dell’opposizione e la replica di FdI
Ambrosi ha criticato la posizione dei partiti di opposizione:
“PD e 5 Stelle hanno scelto una posizione ideologica, lontana dalle realtà delle aree interne. Il loro è un ambientalismo da salotto, che abbandona chi presidia la montagna”.
Caccia selettiva, agricoltura e sicurezza: gli effetti attesi
Il documento è particolarmente significativo per regioni come Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Appennino centrale e meridionale e Lessinia, dove la presenza del lupo impatta su allevamento estensivo, turismo sostenibile e sicurezza dei residenti.
La possibilità di una caccia controllata è vista come uno strumento per evitare la perdita di bestiame e frenare l’abbandono delle aree rurali.
L’Italia rafforza la sua posizione in Europa
“Con questo voto, l’Italia rafforza la sua posizione in Europa – ha concluso Ambrosi – rispondendo a un’emergenza concreta con strumenti adeguati. Vogliamo una convivenza responsabile tra uomo e fauna selvatica, fondata su regole, controlli e interventi mirati.”