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Malnutrizione nei pazienti oncologici: nasce il registro nazionale IRMO per personalizzare le cure e contrastare la disinformazione

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La malnutrizione nei pazienti oncologici è un fattore spesso sottovalutato, ma che incide profondamente sulla risposta alle terapie, sulla tossicità dei trattamenti e sulla qualità della vita. Per affrontare questa criticità, nasce IRMO – Italian Registry of Malnutrition in Oncology, il primo registro nazionale real-world dedicato al monitoraggio e alla gestione integrata della malnutrizione in ambito oncologico.

Promosso da Alleanza Contro il Cancro (ACC), la Rete Oncologica Nazionale del Ministero della Salute, IRMO è stato sviluppato all’interno del Working Group Survivorship Care e Supporto Nutrizionale, coordinato dal professor Riccardo Caccialanza. Lo strumento si avvale della piattaforma digitale e-Nutracare, pensata per raccogliere in tempo reale dati clinici, composizione corporea, sintomi e aderenza alla dieta mediterranea, senza oneri aggiuntivi per il sistema sanitario.

“Vogliamo rendere i dati nutrizionali parte integrante dei big data clinici – ha spiegato Caccialanza – trasformando IRMO in un registro continuativo capace di prevenire tossicità e personalizzare i trattamenti fin dalle prime fasi della diagnosi”.

L’iniziativa coinvolge attualmente 15 dei 27 IRCCS aderenti ad ACC e punta a dimostrare l’impatto concreto dello stato nutrizionale su sopravvivenza, complicanze gravi e qualità della vita. Viene utilizzato anche lo strumento di screening NRS 2002 per classificare il rischio nutrizionale dei pazienti e intervenire precocemente.

Ma IRMO non è solo un progetto clinico: si pone anche l’ambizioso obiettivo di combattere la disinformazione nutrizionale. Sono ancora troppi i casi di pazienti che, affidandosi a fonti non scientifiche, seguono diete estreme come il digiuno durante la chemioterapia o assumono integratori senza alcuna supervisione medica.

“L’educazione nutrizionale precoce è fondamentale – ha ribadito Caccialanza – perché aiuta a preservare la massa muscolare, migliorare l’aderenza ai trattamenti e ridurre i ricoveri ospedalieri. Non si tratta di medicalizzare, ma di fornire strumenti concreti per affrontare la malattia”.

L’obiettivo a lungo termine è ambizioso: integrare la nutrizione come pilastro della simultaneous supportive care, sostenendo un’allocazione più efficace delle risorse e promuovendo una sanità realmente personalizzata.

Il presidente di Alleanza Contro il Cancro, Ruggero De Maria, ha definito IRMO “un passo concreto verso un’oncologia più sostenibile e personalizzata”, sottolineando l’orgoglio della rete nel promuovere un progetto che punta a migliorare concretamente la qualità di vita dei pazienti.

I dati raccolti costituiranno la base per future linee guida nazionali, oltre a sostenere l’espansione della piattaforma e-Nutracare in tutta Italia, rendendola un modello replicabile su scala nazionale.