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Iran: ha perso la faccia, una umiliazione incredibile

Israele ha compiuto un coraggioso attacco armato all’Iran. Infrangendo ogni tabù internazionale che voleva vedere il mostro iraniano inattaccabile e protetto dai suoi fedelissimi. La realtà invece è profondamente diversa. E’ finalmente meritorio che sia emerso come l’Iran sia un grande scatolone vuoto che perde i pezzi da tutte le parti.

Mai un momento sarebbe potuto essere più favorevole per far crollare il mito della fortezza inattaccabile del Medioriente. Che ormai da 5 generazioni tiene in scacco tutti gli stati Occidentali, con lo spauracchio del nucleare, dell’atomica e della vendetta.

Se la politica è un discorrere, in modo pacifico o in modo non pacifico, allora deve essere chiaro che non esiste alcuna possibilità di dialogo con le nazioni che sono gestite con la logica del ricatto, della vendetta e della minaccia.

Se è vero quel che è vero, cioè che la Repubblica Islamica vede la sua catena di comando decimata, allora è evidente che i suoi leader sono attualmente messi alla berlina. Come il re che è nudo, ma nessuno può dirglielo, visto e considerato che il regime in Iran tiene segregate persino le donne, che con la guerra centrano solo perché fanno i figli.

L’Iran solo e soletto

Con gli alleati impegnati in altre terre, l’Iran si trova a doversi difendere da solo da Israele, che è arrivato sino a lì perché da lì partono le armi che vengono usate per andare a fare la mattanza dell’ebreo.

Questi due giorni, al momento, hanno rivelato come la paura del nemico spesso sia proprio manovrata bene: a conti fatti Israele dimostra di essere un paese imprenditivo, che ha la forza incredibile di essere in grado di parlare con tutti e di essere violento con pochi.

Non c’è paragone tra la tecnologia di Israele e l’arretratezza delle altre nazioni mediorientali, che non solo non sono sempre pronte a invadere l’occidente, ma nemmeno se avessero il tempo potrebbero farlo. L’Iran è nel mezzo di una umiliazione senza precendenti.

In tutto questo per l’Occidente c’è un banco di prova importantissimo: quando i raid israeliani finiranno, restano coloro che hanno tradito. E’ altamente probabile che in Italia, vista l’ignoranza della cittadinanza di certe aree politiche, ci siano a breve delle manifestazioni a sostegno del regime degli ayatollah. Come abbiamo mandato la Salis al Parlamento europeo così possiamo anche avere compatrioti che difendono il regime di Teheran. Negazionisti delle dittature, amici della cancel culture e altre idiozie. Poco ma sicuro.

Alla ricerca dell’atomica perduta

In merito a eventuali potenziali atomici e pericoli imminenti in Iran, per la regola del potere interno, sono convinta che, più un regime è autoritario con i propri cittadini e minaccioso con gli esteri. Meno potenziale ha, al contrario la libertà aumenta dove la potenza è infinitamente grande. Chi è potente non ha bisogno di minacciare nessuno, perché sistema tutto a dovere. Dunque no, non penso che si troveranno in Iran armamenti di particolare interesse. Forse non andremo a fare il contropelo alle capre, come in Afghanistan, perché l’Iran ha un sistema che rispetto all’Occidente è un problema internazionale politico.

A prescindere da questo è giusto che Israele arrivi a sterminare il germe profondo dell’antisemitismo, facendo però attenzione a non imporsi con un sistema sionista, in quanto l’Iran ha una sovranità legittima e fino a che i suoi cittadini non fanno una levata di scudi, hanno il pieno diritto di vivere serenamente da schiavi, con ciabatte, burqa e carcerazioni preventive come se piovesse, Polizia della morale e altre sciocchezze.

Martina Cecco

Riguardo l'autore

martinacecco

Giornalista e blogger. Collaboro con il web in rosa di Donnissima. Dirigo Secolo Trentino e Liberalcafé. Laureata in Filosofia presso l'Università degli Studi di Trento. Collaboro con un Progetto sperimentale di AI. Sto frequentando un master breve (Scuola di Liberalismo 2025) presso la Fondazione Luigi Einaudi.