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Overtourism e rimedi anti mercato. Il caso Capri

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Il Comune di Capri ha vietato a ristoratori e commercianti di avvicinarsi ai turisti nelle aree pubbliche per offrire i propri servizi. Sanzioni anche fino a tre giorni di sospensione dell’attività.

Il Comune di Capri ha deciso di vietare a commercianti e ristoratori di rivolgersi ai turisti nelle aree pubbliche per offrire i propri servizi. Un provvedimento che prevede sanzioni fino alla sospensione dell’attività per tre giorni e che si inserisce nel tentativo dell’amministrazione locale di contenere gli effetti dell’overtourism.

Ma la misura non è passata inosservata. L’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori (ADUC), per voce del suo presidente Vincenzo Donvito Maxia, ha preso posizione contro l’ordinanza, criticandola apertamente. “Il Comune ha voluto far diventare illecito un fastidio che è una delle anime dell’offerta economica dell’isola”, ha scritto Donvito in una nota, sottolineando che si tratta di una scelta “strana”, probabilmente dettata dal peso esercitato da una fascia di turisti molto facoltosi.

Secondo l’ADUC, Capri è un’isola dove l’overtourism è realtà quotidiana, ma dove i residenti sono ormai una minoranza e l’economia ruota interamente attorno al turismo. “Non sappiamo di manifestazioni di residenti contro l’overtourism, ma dubitiamo che ci siano anche perché l’unica economia dell’isola, a parte gli impiegati pubblici, gravita sul turismo”, prosegue Donvito.

Per questo motivo, l’associazione ritiene il provvedimento un “pessimo segnale” da parte della pubblica amministrazione, che – sostiene ADUC – “straborda dai suoi compiti di arbitro regolatore” e arriva a limitare diritti fondamentali. “La libertà di impresa e la libertà di mobilità debbono e possono essere solo regolamentate, non vietate. Capri ha scelto di vietare quella d’impresa.”

L’associazione suggerisce una riflessione alternativa: se davvero si volesse affrontare l’overtourism senza danneggiare le attività locali, si potrebbe valutare un numero chiuso, magari su prenotazione gratuita. “Forse, se scevri dall’ingordigia che la folla fa comunque denaro, foss’anche per un gelato, si valutasse il numero chiuso… amministratori e infastiditi ragionerebbero in modo diverso.”