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Società

#STOPFEDEZ: GENERAZIONE NON CONFORME CHE SI RIBELLA AL CONFORMISMO

Una protesta controcorrente, che va contro quel numero crescente di giovani che seguono le mode del momento. Parliamo di una nuova campagna sui social network che usa due precisi e provocatori hashtag: #StopFedez e#NoInvasioneRappaMinkia. Come funziona questa mobilitazione virtuale? Si basa su una catena di Sant’Antonio virtuale dove i giovani si mostrano con in mano un foglio con scritto solitamente #StopFedez.

Matteo Montevecchi e Francesco Del Broccolo, i promotori della campagna, la hanno ideata come “risposta ad un attacco di Fede con la Z alla manifestazione contro Mare Nostrum rinominata “STOP INVASIONE” del 18 ottobre!”.

La loro idea vuole evidenziare una critica nei confronti di quei tanti e  “diversi pseudorapper che ci trovano gusto a farsi pubblicità col buonismo e il finto moralismo senza mai far nulla di concreto in merito, così abbiamo pensato bene di rispondergli nello stesso modo in cui lui ci ha attaccato, ovvero con una foto e un bigliettino facendo partire tra i giovani una bella catena di #StopFedez e #NoInvasioneRappaMinkia, niente di più semplice!”

Anche una scelta controcorrente, nata innanzitutto dall’esigenza di criticarlo per le “sue dichiarazioni e non sui tatuaggi o sull’aspetto fisico.”, ma anche la volontà di dimostrare che “esistono tanti altri giovani che non condividono le sue idee e che esiste una generazione totalmente anti qualunquista.”

Loro stessi ricordano anche le incongruenze del rapper dato che “lui stesso è l’artefice dell’inno del Movimento5stelle che tra l’altro ora si è messo pure ad inseguire la Lega e Fratelli d’Italia sul tema dell’immigrazione copiandone i contenuti per la ricerca di qualche voto. Una doppia figuraccia per Fedez, evidentemente non sa nemmeno per chi canta.”

Matteo Montevecchi e Francesco Del Broccolo sono legati al mondo politico della Destra. Per quanto riguarda i movimenti giovanili che ruotano intorno a questa, i due ragazzi affermano che deve esserci un ritorno, anche con queste iniziative, dopo che è stato distrutto “negli ultimi anni con tantissimi vergognosi inciuci sono venute a mancare le differenze sostanziali tra uno schieramento e l’altro”; al contempo ricordano anche che “occorre rilanciare con fermezza i nostri contenuti senza aver paura di essere etichettati come razzisti, xenofobi o altre stronzate del genere.”

Crescita politica e culturale fatta nelle sezioni, è questa a loro avviso la chiave di volta per riportare i giovani ad apprezzare i valori della destra e a non cadere nelle finte novità qualunquiste presenti nel M5S.

Anche perché, ricordano infine i promotori della campagna, si fa “di tutto pur di trovare soldi per mantenere gli immigrati qua, in uno Stato dove già il lavoro manca per gli italiani, ma nessuno sforzo per trovare accordi di qualsiasi tipo con i loro paesi di provenienza, nessun aiuto ai popoli in casa loro in modo che possano cessare queste improponibili migrazioni di massa.”