Roberto Fico, classe 1974 è un politico e attivista italiano. Laureato in Scienze della Comunicazione all’Università degli studi di Trieste entra a far parte del Movimento 5 Stelle nel Luglio del 2005, fondando a Napoli uno dei 40 meetup “Amici di Beppe Grillo”. Viene eletto alla Camera dei deputati alle elezioni politiche del 2013. Il 6 Giugno dello stesso anno, viene invece eletto alla presidenza della Commissione di Vigilanza Rai rinunciando all’indennità aggiuntiva a cui avrebbe avuto diritto come Presidente della stessa.
L’abbiamo incontrato in occasione della manifestazione “Italia 5 Stelle” presso l’autodromo di Imola dove, dopo aver risposto ad alcuni simpatizzanti e giornalisti, ci ha concesso una breve intervista per la quale lo si ringrazia.
In riferimento ai recenti scandali del Consiglio comunale di Roma, e di conseguenza alle dimissioni dell’ex sindaco Ignazio Marino, il Movimento Cinque Stelle come si pone? Ha già qualche nome in programma?
“Noi non abbiamo nessun nome in programma, ci sarà una procedura dal basso che tutti valuteranno e proporranno una squadra alle comunali, sicuramente la migliore che ci potrà essere. E’ chiaro che Roma è in un momento di devastazione perché i partiti sono stati, il più delle volte, permeabili alla corruzione e come è ben noto la corruzione ha finito per impossessarsi di Roma. Tramite le cooperative, tramite gli imprenditori e tramite i partiti politici. Si deve ripulire tutto e dobbiamo cambiare. Il movimento incarna questo cambiamento. ”
Secondo Lei, cosa può dare in più il Movimento Cinque stelle rispetto ai precedenti partiti che si sono istaurati nel comune capitolino precedentemente?
“Sicuramente il fatto che non ha nessun indagine in corso e lavora per il bene comune, è controllato, crede in quello che fa e non ha un solo avviso di garanzia a suo carico. Noi abbiamo un programma e un progetto che abbiamo già elaborato , sul dove trovare già i soldi ad esempio, combattendo le spese che nei bilanci sembrano essere impazzite.”
Su tutti i principali giornali si parla in questi giorni di nomi noti all’opinione pubblica, quali quello di Di Battista e della Lombardi. Lei ai soliti nomi “noti”, consiglierebbe piuttosto qualcuno che magari non sia conosciuto ai più ma magari altrettanto competente?
“Assolutamente si, perché noi non possiamo derogare i nostri principi e i nostri valori. Se deroghiamo a questo, diventiamo un partito. Noi siamo un’altra cosa e lo dimostriamo ogni giorno.”
Quindi riprende un po’ quello che diceva anche Alessandro Di Battista in riferimento al gioco delle poltrone? Ovvero che non è ammissibile per voi?
“Non è ammissibile e noi finiremo il nostro mandato proprio in Parlamento.”
di Giuseppe Papalia.
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