La legge sulla nuova legittima difesa in discussione al Parlamento presenta dei punti oscuri che nei fatti potrebbero far rimpiangere il sistema normativo previsto nel Codice Rocco. L‘articolo 52 del Codice penale già prevede come scriminante, ovvero una causa di esclusione del reato, la possibilità per un soggetto di difendersi da un’aggressione.
“Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di una offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa.”, recita così la legge presente sul Codice Rocco.
A causa di poco corrette applicazioni della legge nel tempo, la legittima difesa del Codice rocco è stata ritenuta inefficacia dal popolo e conseguentemente dai politici. La soluzione trovata non è stata l’imposizione di una maggiore applicazione della norma, ma una la legge che porterebbe l’Italia in un immenso far west, ma solo di notte, mentre prima non c’era distinzione fra il giorno e la notte.
La riforma di ieri è solo propaganda che riduce l’azione legislativa in un Parlamento svuotato, che risponde soltanto alle esigenze elettorali e non guarda a una visione proiettata verso il futuro.
Ma il vero rischio è un altro: la possibilità che la nuova legge possa essere usata come scusante per compiere omicidi dolosi. Il legislatore in questi anni si è mostrato varie volte inadeguato a fornire soluzioni normative valide e una legge su un argomento tanto delicato, e complesso da regolare, può portare a conseguenze nefaste.