Provocatorio e innovativo. E’ uscito in questi giorni il libro di Alessandro Catto dal titolo “Radical chic – Conoscere e sconfiggere il pensiero unico globalista”, libro che vede il giovane blogger de Il Giornale e de L’intellettuale dissidente coinvolto in una imparziale e impetuosa analisi del sistema radical chic. L’analisi si muove da uno studio sul Partito Comunista Italiano che viene definito come il partito “difensore della cosituzione e del sistema capitalista nei suoi anni di vita “
“È in questi anni, – scrive Alessandro Catto – e in particolare con l’attentato a Togliatti, che il pci dimostra ancora una volta di voler scendere a compromessi evitando una degenerazione rivoltosa di piazza, presentandosi sempre e comunque come l’interlocutore privilegiato con cui trattare onde evitare una rivolta su larga scala. Non si lavora quindi per la rivoluzione, ma nemmeno per conservare uno spirito quantomeno deciso, conscio, realmente socialista, bensì per disinnescare i pericolosi istinti di un’intera classe operaia, conservandone le istantanee sempre più sporadicamente ribellistiche al solo fine, poi, di presentarle alla restante classe politica e spingere alla trattativa, all’inclusione del pci e alla sua accettazione”.
Il giovane blogger nel libro “Radical chic” si sofferma su un’attenta analisi di cosa sia stato il PCI in Italia, ovvero un “prodotto di una singolare commistione di cattolicesimo, sensibilità intellettualoide e un socialismo di facciata, da pugno chiuso un po’ rattrappito a perenne difesa di qualcosa”. L’analisi poi si muove anche su un effettivo inquadramento della figura di Enrico Berlinguer, in questi ultimi anni ultracelebrato.
“È in questi anni, – scrive Alessandro Catto – e in particolare con l’attentato a Togliatti, che il pci dimostra ancora una volta di voler scendere a compromessi evitando una degenerazione rivoltosa di piazza, presentandosi sempre e comunque come l’interlocutore privilegiato con cui trattare onde evitare una rivolta su larga scala. Non si lavora quindi per la rivoluzione, ma nemmeno per conservare uno spirito quantomeno deciso, conscio, realmente socialista, bensì per disinnescare i pericolosi istinti di un’intera classe operaia, conservandone le istantanee sempre più sporadicamente ribellistiche al solo fine, poi, di presentarle alla restante classe politica e spingere alla trattativa, all’inclusione del pci e alla sua accettazione”.
Il giovane blogger nel libro “Radical chic” si sofferma su un’attenta analisi di cosa sia stato il PCI in Italia, ovvero un “prodotto di una singolare commistione di cattolicesimo, sensibilità intellettualoide e un socialismo di facciata, da pugno chiuso un po’ rattrappito a perenne difesa di qualcosa”. L’analisi poi si muove anche su un effettivo inquadramento della figura di Enrico Berlinguer, in questi ultimi anni ultracelebrato.
L’analisi si muove poi su celebrazioni italiane quali il 25 aprile e sul sistema universitario italiano, infettato da una classe insegnante indottrinata e dall’assurdo mito dell’Erasmus.
Proprio quest’ultimo viene definito da Catto come “la prima arma retorica utilizzata dagli europeisti di ogni risma per rilanciare il proprio messaggio”.
Ma quale è esattamente lo scopo del libro voluto da Alessandro Catto? Sostanzialmente vuole lanciare una sfida a una massa assopita e indottrinata e cerca al contempo di far riemergere un modo di pensare addormentato da un sistema indisposto ad accettare il diverso.
Ma quale è esattamente lo scopo del libro voluto da Alessandro Catto? Sostanzialmente vuole lanciare una sfida a una massa assopita e indottrinata e cerca al contempo di far riemergere un modo di pensare addormentato da un sistema indisposto ad accettare il diverso.
Del resto “Voltaire diceva che per capire dove sta il potere basta scoprire chi non ci è permesso di criticare”.
Radical Chic. Conoscere e sconfiggere il pensiero unico globalista
Ed. Edizioni La Vela
Prezzo: 10 €
Michele Soliani