Dopo le indiscrezioni che avrebbero visto la casa di Cupertino tagliare le previsioni di vendita del suo nuovo iPhone X, e dopo le recenti polemiche per la pratica di rallentare i vecchi modelli di iPhone in base all’usura della batteria, il titolo di Apple registra un tonfo sui mercati del -4%, attestandosi infine sul -2,5%.
A confermarlo è l’Economic Daily di Taiwan, secondo cui la stessa Apple avrebbe tagliato le previsioni di vendita da 50 a 30 milioni di unità: l’iPhone del decennale che avrebbe dovuto rilanciare le vendite (in calo da diversi anni, nonostante il forte appeal che il brand ancora suscita nei consumatori) non ha soddisfatto, forse anche per ragioni di prezzo, le attese iniziali. Secondo Zhang Bin, analista di Sinolink Securities, Apple invierà la bellezza di 35 milioni iPhone X nel primo trimestre del 2018, circa 10 milioni in meno rispetto alle previsioni iniziali, mentre per JL Warren Capital ne consegnerà addirittura “solo” 25 milioni.
Dati che, nonostante la crescita del 3% a livello di unità su base annua e del 2% a valore degli iPhone 8, hanno fatto preoccupare ulteriormente i mercati; quest’ultimi duramente provati dalle polemiche che hanno coinvolto Apple negli ultimi giorni proprio sulla questione dei rallentamenti volontari.
Ma a che scopo sembrano chiedersi in molti? Per gli utenti la ragione è una sola: spingere gli utenti a comprare nuovi telefonini. Perché no, magari puntando proprio ai nuovi modelli che ancora faticano a spiccare il volo.
Per la casa di Cupertino, tuttavia, l’ammissione di tale pratica sarebbe collegata alle migliorie prodotte dall’aggiornamento sulla batteria: «offrendo – così come si legge in una nota dell’azienda – la migliore esperienza per i clienti, fra cui prestazioni complessive e il prolungamento della vita dei loro dispositivi. La capacità delle batterie al litio di fornire correnti di picco diminuisce quando fa freddo, quando la batteria è quasi scarica, o con l’età del componente. Il risultato è che il telefono può spegnersi all’improvviso per proteggere la componentistica. L’anno scorso abbiamo rilasciato una funzionalità per iPhone 6, iPhone 6s e iPhone SE per ridurre i picchi istantanei ai casi strettamente necessari per prevenire il problema dello spegnimento. Ora abbiamo esteso questa funzione a iPhone 7 con iOS 11.2 e prevediamo di aggiungere il supporto per altri prodotti in futuro».
Una motivazione che non ha però convinto il Codacons, che in Italia ha aperto un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e all’Antitrust, minacciando una nuova class action – dopo quelle già avviate negli Stati Uniti – nel caso in cui siano accertate condotte illecite.
Un bel problema per l’azienda californiana, che ora dovrà vedersela anche con le numerose azioni legali mosse da coloro i quali, fedeli alla mela più famosa del mondo, si sono sentiti “traditi” dal colosso tech.
Forse, per la società nata per mano di Steve Jobs, l’obiettivo dovrebbe tornare ad essere quello di dare un’impronta autentica ai propri prodotti. Dopotutto si sa che, oggi come oggi, cedere alla concorrenza è un rischio da non sottovalutare, anche se ti chiami Apple.
di Giuseppe Papalia