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Le Forze Armate tedesche continuano a versare in pessime acque

Sono anni ormai che la Bundeswehr, Forze Armate tedesche, sta registrando alti tassi di deficit operativo all’interno delle componenti di terra, aria e mare. Nonostante le misure economiche straordinarie richieste dal ministro della Difesa della precedente legislature, Ursula van der Leyen, il livello medio di efficienza rimane a livelli molto bassi (in media 29.12%) sia per quanto riguarda i mezzi moderni, caratterizzati da una gestione costosa e complessa (aerei Typhoon 38.53%, elicotteri NH 90 32.25%), sia per quelli più datati, per i quali risulta sempre più difficile reperire la componentistica necessaria, obbligando alla cannibalizzazione delle macchine e sulle quali emergono problemi strutturali (aerei cargo C 160 37.50%, elicotteri Sea King 14.29%).
Questi problemi e dati causano un forte danno d’immagine, oltre che alle contraddizioni all’immagine di una Germania vista come una potenza economica in grado di trainare l’economia europea e da sempre famosa per il suo incredibile mito di supremazia tecnologica teutonica. Berlino, però, persevera nel mantenere la spesa militare a livelli molto bassi, circa l’1.1% del PIL, contrariamente a quanto richiesto dalla Nato.

La Luftwaffe, Aeronautica Militare tedesca, è una delle componenti che sta pagando i tributi più pesanti in termini di operatività, su 170 aerei militari da combattimento Typhoon e Tornado solo 40 sono pronti per il decollo (23,52%). Inoltre, anche quelli operativi non sono esenti da problemi. Berlino, nel gennaio 2016, aveva inviato quattro aerei Tornado, nell’ambito della coalizione anti-ISIS, presso la base aerea turca di Incirlik. Fin da subito emersero gravi limitazioni operative, a causa di un problema dovuto all’interoperabilità degli apparati di bordo con i visori notturni in dotazione ai piloti, gli aerei erano costretti a svolgere missioni solo nelle ore di luce limitando pesantemente il contributo reso alla coalizione. Alla fine, si riuscì ad ovviare al problema dopo alcuni mesi con l’invio di altri Tornado che nel frattempo avevano ricevuto un upgrade dei sistemi operativi che tra gli interventi prevedeva di rendere l’illuminazione dei strumenti di bordo compatibile con l’utilizzo dei Night Vision Googles.

Non meno fortuna è la Bundesmarine, già in passato si era trattato l’argomento delle precarie situazioni della flotta sottomarina, che a causa dell’incidente avvenuto al battello U 35, era rimasta completamente fuori uso per circa sei mesi. Secondo le tabelle del Ministero della Difesa ora due battelli dovrebbero essere tornati in condizioni operative, altri due sono in riparazione mentre due sono fermi in attesa di reperire i fondi per rimetterli in condizione di poter riprendere il mare in sicurezza. Per quanto riguarda la flotta di superficie, la situazione non è migliore, la Fregata Baden-Wurtemberg, capo classe di un programma ambizioso che prevede la costruzione di quattro innovative unità navali dal costo di 3 miliardi di Euro, ha fallito i test valutativi. Queste navi presentano avanzati sistemi tecnologici con lo scopo di ottenere un numero ridotto di uomini di equipaggio, il problema è che questo sistema non funziona, il software è pieno di bug e mal concepito crea problemi con la comunicazione con gli apparati di rilevamento ed i sistemi d’arma. L’esperto di difesa  Christian Mölling ha affermato riguardo alla stato generale della difesa tedesca: “è un infernale completo disastro. Ci vorranno anni per risolvere questo problema”.

Stefano Peverati

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