A circa due mesi dalle elezioni comunali di Trento, è tempo di effettuare un’analisi su quello che potrebbe essere il panorama politico offerto per questa tornata. Saranno della partita Carmen Martini – candidata ufficiale del Movimento 5 Stelle – così come Filippo Degasperi, fuoriuscito dai grillini e “riciclatosi” come civico con la sua Onda Civica.
Il grande favorito era e resta Franco Ianeselli, candidato di quel centrosinistra autonomista sempre meno di centro, sempre più di sinistra e sicuramente non più autonomista dopo la sconfitta alle Provinciali del 2018. I suoi molteplici sponsor possono essere trovati nell’associazionismo – di sinistra, ovviamente – così come nei sindacati, mondo del quale lui ha fatto parte. Il difensore degli operai, presentato in una salsa radical chic capace di strizzare l’occhio anche a certo clero, sembra non avere rivali.
Probabilmente così è, considerando che l’area “di governo” – provinciale – si presenta con una spaccatura addirittura in tre parti: il candidato ufficiale dei partiti di centrodestra è infatti Alessandro Baracetti, “azzoppato” da qualche tentativo di delegittimarlo da parte di molti; Silvia Zanetti, con la sua “Si può Fare”, è partita per tempo dando l’idea di un progetto civico, popolare, autonomista e giovane ma che rischia di stridere – almeno nella comunicazione politica – con l’appoggio di Grisenti e di qualche altra vecchia conoscenza; infine Marcello Carli, candidato emerso solo post-Covid, ha presentato nei fatti una proposta politica molto simile a quella della Zanetti, ma orientata più verso il centro e sostenuta da Agire di Cia, che lo fa solo perché Baracetti lo ha cacciato.
Se in gioco non ci fosse il futuro di Trento e anche degli equilibri interni alla maggioranza provinciale, tutto ciò si potrebbe definire a buon titolo come paradossale. Quello che però fa più tristezza è vedere il contenuto delle proposte, spesso banali e prive di carattere: “perché Trento merita” ripetono tutti i candidati, promettendo mirabilie irrealizzabili e che, si consenta di dirlo, vanno in contrasto con l’incapacità di formare un’unica squadra forte e credibile a sostegno di un candidato Sindaco capace di battere Ianeselli.
In questo periodo storico dove il potente governo provinciale è in mano al centrodestra a trazione leghista, vedere questa pantomima che pregiudica un risultato a portata di mano provoca amarezza. Quando poi si leggono sui social certi messaggi di “giustificazione”, l’amarezza si converte in commiserazione.
Raimondo Frau