Il piano scuola per convivere con il Covid-19? Il Trentino lo ha già ed è merito dell’Assessore Bisesti che in sordina ha presentato dieci giorni fa – primo in Italia – un piano ben strutturato per far ripartire la scuola nel totale silenzio di quella stampa locale che troppo spesso accusa proprio il Segretario leghista di non aver visione sul settore scolastico.
Ad accorgersene – per fortuna – la RAI che proprio venerdì ha intervistato l’Assessore all’istruzione del Trentino sul piano di rientro nelle aule scolastiche. Un piano di rientro che ha previsto 4 possibili scenari in base all’andamento dell’epidemia. Un successo riconosciuto a livello nazionale al Trentino, ma poco importa perché è più importante dare spazio a chi propone soluzioni assurde per la ripartenza della scuola presentandole addirittura come idee di buonsenso. Prima era stato il Foglio a complimentarsi con Bisesti e sappiamo come questo giornale sia noto per avere delle posizioni non proprio vicine a quelle della Lega. In seguito anche Italia Oggi ha tessuto le lodi dell’Assessore provinciale all’Istruzione.
Va bene del resto così: la narrazione deve esser quella che la Lega in Trentino non è capace di gestire la scuola soprattutto se a gestirla è il Segretario del partito. Così svanisce ogni possibile accenno a 45 milioni previsti in assestamento di bilancio per aumentare le classi, ma diventa al contempo importante dar spazio a quei ragazzi che si lamentano se la loro classe verrà divisa in due e che al contempo si lamentano degli eccessivi numeri di studenti in un’aula. Ovvero una lamentela priva di senso perché si chiedono due cose in profonda contaddizione tra di loro.
Passa così come aspetto più importante l’esame di quinta elementare pronunciato alle dieci di sera e dopo una giornata di lavoro dall’assessore Bisesti in televisione, dimenticando poi che lo stesso ricordava pochi secondi dopo che alle elementari non vi è alcun esame.
L’obiettivo è solo uno: farlo sfigurare. Per questo motivo si dimentica la riapertura di nidi e di materne che è stata un successo perché tutte le paure di possibili contagi all’interno delle scuole sono state smentite dai fatti. Quello che è importante per alcuni è la parata di esponenti della Lega alla riapertura di scuole, come se fosse peccato metterci la faccia su quanto deciso di fare. Lo storytelling che impone il politicamente corretto del resto vuole così: Bisesti è una cattiva persona, oltretutto ignorante, con buona pace di quanto realizzato nel settore dell’istruzione nel giro di un anno è mezzo. Un ulteriore esempio? L’apertura della facoltà di medicina a Trento. Ostracizzata dalla sinistra come un qualcosa di irrealizzabile è diventata realtà.