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Editoriali

Lettera aperta a Giorgia Meloni

Giorgia, non insistere! Lascia perdere. La coerenza è una bella cosa, ma tu non devi dimostrare niente a nessuno. Lo sanno tutti che di coerenza ne ha da vendere. Correggere un errore non significa essere incoerenti, significa essere intelligenti. Hanno fatto tutti marcia indietro. Chi in un modo, chi nell’altro, Berlusconi, Zingaretti, Renzi, Salvini hanno tutti corretto il tiro sbagliato del voto favorevole alla legge grillina sul taglio dei parlamentari. Tutti l’avevano votata, diciamocelo, sull’onda demagogica dell’antipolitica dei cinquestelle, sapendo che si trattava di una legge inutile, sbagliata che amputava un pezzo di democrazia in cambio di un caffè. Tutti, ammettiamolo, l’hanno fatto per paura di perdere voti. Ma adesso la sbornia antipolitica è passata. La gente ha capito che la demagogia come le bugie, delle quali è parente stretta, ha le gambe corte e che è arrivato il momento, con il referendum, di liberarsi della Grande Bugia della politica italiana. 
Con un solo NO ci libereremmo in un colpo solo di una legge sbagliata, di un governo incapace e dei cinquestelle.
Mattarella, con un probabile 4-2 per il centrodestra alle regionali e con la vittoria del NO al referendum non potrebbe più far finta di niente. Lo ha ammesso perfino il Pd. Sarebbe così obbligato ad indire elezioni anticipate. E i grillini verrebbero spazzati via definitivamente.
Giorgia, lo sai anche tu, l’urgenza è liberare l’Italia dai grillini. Finché il Parlamento sarà occupato da questi scappati di casa l’Italia rimarrà bloccata. E noi vogliamo che riparta, covid o non covid. Non può rimanere ostaggio della piattaforma Rousseau. Perciò il popolo della destra vota NO. Lo sai anche tu. Tu, che del popolo della destra sei il leader, potresti essere quella che dà la spallata finale ai cinquestelle. Giorgia, vota NO anche tu.