Mentre l’economia italiana, e le imprese, continuano a doversi confrontare con le difficoltà e il clima di incertezza che il coronavirus, con la crisi economica che ha generato, impone, è stato reso noto come una parte degli appalti pubblici relativi all’emergenza sanitaria (che risultano aggiudicati per 4.73 miliardi di €) sia stata parzialmente “cannibalizzata” da aziende straniere.
Nello specifico, stando a quanto riporta l’osservatorio sui bandi pubblici della fondazione Openpolis, più di un terzo (36.2%) dei bandi pubblici rilasciati dopo la dichiarazione dello stato d’emergenza, e quindi facilmente raggiungibili grazie “al taglio” della burocrazia, siano stati assegnati aziende straniere, per la maggior parte cinesi, che hanno fornito mascherine e dispositivi di protezione idividuale nella prima fase della pandemia.
Dei 4.73 miliardi di euro che sarebbero potuti (e dovuti) finire interamente “nelle tasche” di aziende italiane, circa 1.7 miliardi sono finiti ad aziende straniere. E, sebbene, almeno inizialmente questa mossa potesse essere giustificata dal fatto che l’Italia aveva bisogno di mascherine e dispositivi (che in Italia erano introvabili) in tempi brevi, ora questo dato evidenzia come queste aziende abbiano parzialmente “levato ossigeno” alle aziende italiane.
L’analisi di Openpolis ha evidenziato poi come lo scorso 15 aprile, sempre aziende cinesi, si siano aggiudicate 3 tra i bandi “più corposi” per l’acquisto di mascherine, impegnandosi per circa 671 milioni di euro.
Nonostante con il passare dei mesi la situazione si sia quasi totalmente parificata, con le aziende italiane brave a recuperare terreno ed adeguarsi alle richieste del mercato. E’ evidente come quei bandi avrebbero potuto aiutare sensibilmente le imprese italiane in difficoltà.
Concludendo, degli 1.7 miliardi finiti ad aziende straniere, la leader della classifica risulta la Cina con 1,57 miliardi, seguita da Corea del Sud (29 milioni), U.S.A (28 milioni), Hong Kong (25,1 milioni) e Germania (25 milioni).
Su questa vicenda si è espresso anche l’europarlamentare della Lega, Angelo Ciocca, che attraverso il suo profilo ufficiale Twitter ha voluto denunciare l’accaduto e fornire il proprio personale punto di vista.
Angelo Ciocca, riportando l’articolo di una nota testata nazionale, ha denunciato l’accaduto twittando: “In un momento di crisi dovuta alla pandemia da Covid-19, NEMMENO I BANDI PUBBLICI hanno dato ossigeno alle imprese italiane: dei 4,7 miliardi di euro finora aggiudicati, ben 1.7 miliardi, cioè il 36.2%, è stato assegnato a imprese straniere cinesi”.
L’opinione comune più accreditata è che questi appalti, invece che finire “in tasche straniere” sarebbero potuti essere utilizzati per dare respiro alle aziende italiane che da troppo tempo, tra lockdown e restrizioni varie, versano in difficili situazioni economiche.
Carlo Alberto Ribaudo
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