Samara Joy ha portato a casa il premio come miglior nuovo artista ai Grammy Awards 2023 domenica, battendo i colleghi candidati Anitta, Omar Apollo, Domi e JD Beck, Latto, Måneskin, Muni Long, Tobe Nwigwe, Molly Tuttle e Wet Leg. Non se ne conosceva nemmeno uno, tuttavia questi erano i nominati candidati al premio. Sono i migliori nuovi artisti; nuovi di sicuro!
“Vi ho guardato tutti in TV per così tanto tempo”, ha detto la cantante che ha presentato una melodia jazz molto elaborata nel suo album”Linger Awhile“. I Maneskin tornano a casa a mani vuote e – in realtà – era nell’aria. I ragazzi avevano ricevuto una clamorosa stroncatura da parte di Chris Deville, critico musicale che scrive per la nota rivista americana Stereogum. Sono stati definiti mediocri, è stato detto che le loro sono delle canzonette riciclate, già sentite.
Ma ancor peggio la critica in Italia, avuta dal violinista Uto Ughi. Tutta una serie di critiche sull’ultimo album, insomma una chiusura per il 2022 e un inizio 2023 davvero poco allegro. Ma quel che non strangola ingrassa, i ragazzi capiranno i loro errori.
In fondo, quello che conta, è la musica: ci sono quattro musicisti che possono lavorare sui loro pezzi, che sono effettivamente poco più che canzonette, ma ben presentate, con uno stile inconfondibile, un modo di stare insieme molto bello, un look creato da sé. Insomma non manca la stoffa, tranne che sugli abiti. Anche il fatto di essere sempre free nipple e con la lingua fuori ha annoiato, diciamocelo.
Ha vinto invece il Jazz, che anche in questo caso cadono i capelli per il fatto che a questi Grammy han preso parte solo coloro che hanno follower su Instagram. Ma che cosa c’entra Instagram con la musica? Centra.
JOY
In questo caso siamo proprio ai confini del mondo: la giovane musicista e Tik Toker non si esibisce nei concertoni internazionali, ma è amatissima dagli americani della middle class. Un sogno che si avvera, il sogno dell’emancipazione degli americani neri, che ormai dovrebbero essere emancipati da secoli, ma tralasciamo il particolare, che piace al partito democratico americano: viene dal Bronx, è nera e spiantata, porta la sua tradizione della musica jazz e la fa vincere. Praticamente il modello opposto a tanti cantanti che vanno di moda oggi: arroganti e spacconi. Il loro momento è finito.
“Grazie mille per questo onore, grazie a tutti coloro che mi hanno ascoltato o sostenuto. Tutti voi siete così cari per essere qui, per quello che sono, per quello che siete… essere qui solo per essere chi sono nata per essere, essendo me stessa, sono così grata ” ha detto. E su questo non ci sono dubbi: meglio una persona perbene che non si è montata la testa, che di persone che si costruiscono castelli in aria ce ne sono troppe.
Ci vuole un pizzico di sarcasmo: Joy, 23 anni, ha ottenuto il riconoscimento come cantante jazz al college prima di diventare virale su TikTok nel 2020 con oltre 1,5 milioni di visualizzazioni. Nel 2022, ha pubblicato il suo secondo album, con il plauso della critica. Mai sentita! Ma pazienza, il mondo è degli svegli. Ha vinto il jazz, anche se il blues è più confortante, ha perso il rock, perché era maledettamente pop. Giusto così.
Di Martina Cecco