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Pensieri in Libertà

REINCARNAZIONE: TESTIMONIANZE DALLA STORIA, LETTERATURA, SCIENZA… E DA NETFLIX.

PARTE 3 – REINCARNAZIONE E SCIENZA

Chi possiede arte e religione, quegli ha anche scienza. Chi non possiede quelle due, quegli abbia scienza.” Johann Wolfgang Goethe

Mala tempora currunt, sed peiora paruntur: perciò, siam costretti ad allegare delle evidenze scientifiche per supportare la nostra tesi. Come se i letterati finora menzionati non fossero sufficienti. Fonti che abbiamo consultato per la prima volta – nella maggioranza dei casi – e dove, senza sorpresa alcuna, abbiamo rilevato in termini molto più tristi e freddi le stesse cose che insegnano teosofi, mistici e antiche tradizioni. Ahi noì, si sa che teologia e biologia siano ormai diventate un’opinione, e che la superstizione tra i meno curiosi regni incontrastata. Come pensare quindi di parlare di paganesimo?

Igor Stravinskij

Scomoderemo due dei più grandi artisti di sempre per surrogare le nostre tesi, il visionario musicista Igor Stravinskij e il mistico, pacifista e pittore Nikolaj Roerich, (Ssshh, erano entrambi russi). Roerich… che più di ogni altro mortale fu ispirazione di Manly Palmer Hall. Si narra che Hall fosse tra i pochi privilegiati a essere ospitati a casa sua e l’ex presidente dalla fondazione di Hall (PRS – Philosophical Research Society), ricorda che Mr Hall usasse raccogliersi in meditazione proprio di fronte alla statua di Roerich, tuttora presente nella sede di Los Angeles. Un legame che, apparentemente, non s’è mai interrotto. Come insegnava Cicerone con la sua tecnica dei loci,[1] è dall’Antico Egitto che le statue vengono usate per canalizzare entità spirituali.

L’anno scorso si celebrava il centenario del Rito della Primavera… A voi una delle più belle opere di sempre!

Ma ora concentriamoci su una delle più importanti opere artistiche mai realizzate: Il Rito della Primavera di Stravinskij e Roerich. Scrive Stravinskij nel 1910: “Un giorno, in modo assolutamente inatteso, giacché la mia mente era occupata da cose affatto diverse, intravidi nell’immaginazione lo spettacolo di un grande rito sacro pagano: i vecchi saggi, seduti in cerchio, osservano la danza di morte di una vergine che essi stanno sacrificando per propiziarsi il Dio della primavera.” E’ una forza subconscia, spirituale, primitiva, quella che illuminò Stravinskij, e che scuote gli spiriti, quando contempliamo la materializzazione delle leggi naturali nello svolgersi dell’opera.

Nikolaj Roerich

E’ quella stessa forza intuitiva che, periodicamente, nel corso dei millenni, vivifica la consapevolezza della reincarnazione nell’uomo. Fenomeni di cui la tanto osannata Scienzah mai riuscirà a definire contorni né dar spiegazione, vero Goethe[2]? Andiamo quindi per ordine. Uno dei primi testi “scientifici” che c’ha fatto porre delle domande, è stato “Progetto Omega” dello psicologo americano e professore emerito, Kenneth Ring. Testo in cui l’autore conduce uno studio comparato tra esperienze di premorte e rapimenti alieni. Ring si era accorto che il denominatore comune dei due fenomeni fosse lo stesso: un allontanamento temporaneo dello spirito dal corpo. Una dimostrazione, scientificamente provata e documentata da migliaia di casi, del fatto che la vita non finisca all’ultimo respiro. Anzi… Le esperienze di pre-morte, come già detto, sono scientificamente provate e documentate da oltre 60 anni. Con tale espressione si intendono le esperienze riportate da soggetti che, dopo essere clinicamente morti anche per trenta minuti, sono tornati in vita e hanno raccontato alla squadra medica, ai famigliari o agli amici, e con dovizia di particolari, ogni singolo evento accorso durante la loro temporanea morte. Che contemplavano dall’alto in uno stato di estasi. E che, nella maggior parte dei casi, gli ha causato una profonda depressione al ritorno in vita. Ed è proprio questo il caso di cui ora da notizie pure Netflix, con il documentario “Surviving Death”[3] . In estrema sintesi, sia Kenneth Ring che Netflix (vien da ridere a doverlo citare tra le fonti, non ce ne vogliano i fan), danno dimostrazione che si entri ed esca dal corpo. E che senza “la cosa” che entra ed esce dalla carne, non ci sia vita.  Scrive Ring: “Naturalmente, non c’è ragione per cui un’esperienza di pre-morte debba essere la sola ragione di un’apertura del soggetto all’idea della reincarnazione. Son alquanto convinto che in molti casi sia invece dovuto alla lettura di un’esperienza di pre-morte o da altre esperienze di vita successiva a quella della premorte”.[4] Confermiamo, Dr. Ring, sempre in debito.

Un libro decisamente interessante

Un paio d’anni fa è uscito un interessante studio, un’analisi filogenetica della rivoluzione e delle credenze nella vita dopo la morte, che spiega a perfezione perché l’unica via per riformare la società sia la spiritualità e non la politica. Introduciamo traduzione dell’astratto linkando studio nelle fonti Credenze sul destino dell’umanità e della vita dopo la morte possono strutturare i comportamenti dei gruppi religiosi. Qui testiamo teorie derivanti da studi religiosi: ossia che la credenza in un’imminente apocalisse co-evolve con e facilità violenza rivoluzionaria (chi ha detto Ultima generazione? nda), mentre la credenza nella reincarnazione spinge le persone a prendere coscienza degli esistenti ordini sociali e quindi distaccarsi dall’attivismo politico.” [5] Questa è scienza occidentale signori, seppur siano discorsi che si possono fare solo in India, dove opera infatti Satwant Pasricha, la principale autorità scientifica indiana sulla reincarnazione. La sua tecnica per fare rievocare alle persone le vite precedenti si basa su di un’analisi dei ricordi spontanei dei bambini, tramite cui riesce a individuare la persona deceduta in cui il bimbo era precedentemente incarnato, e cosi riesce a far ricostruire la memoria della vita passata del bambino. Pasricha ha anche correlato scientificamente le particolarità congenite dei bambini con i traumi fisici o le deformità presenti nella persona deceduta di cui il bambino ha memoria incrociando di dati medici del morto. Qui in Occidente chiaramente siamo alla ruota quadrata rispetto alle capacità d’indagine della dottoressa Pasricha. Eppure il Dr Frisen, biochimico del Karolinska Institute di Stoccolma, Svezia, ha condotto con successo degli esperimenti con il carbonio 14 per dimostrare una grande ovvietà: ossia che mentre il nostro corpo è soggetto a un costante processo di rigenerazione fisica, la nostra coscienza non cambia. Ergo, c’è un qualcosa di costante e immutabile in noi, a prescindere da qualsiasi potenziale cambiamento fisico o materiale. [6] E non è tutto. Chiuderemo la nostra carrellata scientifica con gli esiti di un sondaggio alquanto singolare, soprattutto perchè condotto da quello che in teoria è il think tank più attendibile al mondo su questioni scientifiche, Pew Research Center[7]. I risultati che si evincono ci appaiono simpatici nella loro contradditorietà: il che dimostra proprio quanto accennavamo nelle prime righe della prima parte di questa breve trilogia sulla reincarnazione: siam pronti, ma non troppo, per accettare la realtà. Infatti, oltre 6 su 10 intervistati da Pew Research crede nell’idea paradiso e d’inferno, seppur solo il 7%  del totale crede nella reincarnazione.

Insomma, se le tue emozioni, intuizioni, paure, precognizioni, aspettative, sogni… – tutti fenomeni immateriali, quindi spirituali – non sono sufficienti a farti porre qualche scrupolo, prova con Netflix, chissà… Jung diceva che il rinascere non possa che implicare una sorta di continuità con l’ego e in parte, con la personalità, della precedente incarnazione. Il consiglio che ci sentiamo di dare, soprattutto ai più giovani che si sentono in crisi nella strada che han intrapreso, è di cercare di tornare indietro il più possibile con la memoria e cercare di ricordare quali siano le prime cose che li hanno colpiti, interessati, impauriti, nella loro infanzia. Sono gli unici strumenti a disposizione che abbiamo per cercare di riallacciarci al passato. Perché c’è qualcosa in noi che ci dimostra eterni. Sii te stesso, non averne paura.


[1] Matteo D’Amico. Giordano Bruno. Avventure e misteri del grande mago nell’Europa del 1500. Mondolibri. 2000.

[2] Citazione tratta da Karl Kraus. Detti e Contraddetti. Adelphi. 2013.

[3] Netflix. Surviving Death. 2021. https://www.imdb.com/title/tt13649692/?ref_=tt_mv_close

[4] Kenneth Ring. Progetto Omega. Ed. Mediterranee. 1992. P. 160

[5] Basava, Zhang, Mace. Nature Human Behaviour. 2021. https://www.nature.com/articles/s41562-020-01013-4

[6] NIH. The Mistery of Reincarnation. 2015 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3705678/

[7] Pew Research Center. Views On Afterlife. 2021. https://www.pewresearch.org/religion/2021/11/23/views-on-the-afterlife/

Riguardo l'autore

giuliomontanaro

Nato e cresciuto a Padova, ha vissuto prevalentemente in Italia, Spagna e Tunisia. Ha lavorato come talent scout e agente nella musica elettronica. Innatamente bastian contrario, umanista, ergo radicalmente critico; talvolta anche provocatore. Collabora con vari organi d'informazione indipendente.