Il riscaldamento degli oceani sta causando la scomparsa del plancton e, con esso, dei pesci che dipendono da esso. Nel Nord Atlantico, la scomparsa del 26% del plancton entro il 2100 potrebbe causare la scomparsa fino al 55% dei pesci, e molto di più negli altri oceani.
Secondo uno studio appena pubblicato su «Nature Communications» , la pesca eccessiva non è l’unica causa responsabile della scomparsa della vita marina. Il riscaldamento degli oceani sta causando un collasso delle popolazioni di plancton e questo fenomeno non si fermerà. Nel 2023, e all’inizio del 2024, gli oceani non sono mai stati così caldi, e in particolare l’Oceano Atlantico settentrionale che ha raggiunto più volte la temperatura media superficiale di 25°C, impensabile secondo i climatologi.
Ricercatori inglesi di Plymouth sono riusciti a valutare l’impatto sull’organismo marino più importante dei nostri oceani: il plancton, alla base dell’intera catena alimentare. Entro la fine del secolo nell’Atlantico settentrionale scomparirà dal 16 al 26% del plancton, il che causerà inevitabilmente la morte tra il 38 e il 55% dei pesci.
Fino all’80% di pesci in meno in alcuni oceani
Dietro questa media già spaventosa, le stime sulla scomparsa di pesci che ciò causerebbe sono ancora più drammatiche: lungo la costa portoghese, ad esempio, i ricercatori stimano che dal 60 all’80% dei pesci sarà scomparso entro la fine del secolo.
Confronto con la biomassa presente tra il 1990 e il 1999. Stessa cosa per il Pacifico orientale e l’Indonesia settentrionale.
A SINISTRA IN VERDE, LA BIOMASSA PRESENTE TRA IL 1990 E IL 1999 RIGUARDANTE IL FITOPLANTONE (IN ALTO) E I PESCI (IN BASSO). A DESTRA, L’EVOLUZIONE PREVISTA ENTRO LA FINE DEL SECOLO, CON IN ROSSO LE ZONE DOVE LA SCOMPARSA SARÀ MAGGIORE. (Fonte: © Nature Communications)
La salute di un oceano si misura dalla quantità di fitoplancton presente, secondo l’autore principale dello studio. Il fitoplancton è infatti l’energia, sotto forma di nutrienti, che consente all’intero ecosistema di un oceano di vivere e funzionare.
di Marco Affatigato