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L’opinione I.A. il pericolo dell’inconscio digitale

Stiamo capendo che la realtà sociale e personale sta mutando? Che il sistema morale dei valori sta mutando? Ci stiamo affidando agli «assistenti digitali» che prendono il controllo della conoscenza su di noi.

Proprio il mese scorso ho incontrato un amico che mi ha parlato di come, per apprendere qualcosa o cercare di risolvere un problema, si possa affidarci alla I.A.. Porre delle domande e attendere la risposta. A questa I.A. si può pure dare un nome, maschile o femminile. Il futuro cosa ci porterà?

Magari dovremo «dirottare» I.A. e farne il nostro gemello digitale, l’inconscio digitale che sa tutto di noi. Un sistema che ci conosce perfettamente e dice al medico cosa ho mangiato tre anni prima e che mi ha fatto male. Ma perché tutti i nostri dati intimi, personali dobbiamo regalarli al governo o all’industria? Gli algoritmi decideranno tutto attraverso il «gemello digitale».

Non potremo e forse già da adesso non possiamo evitare il controllo sociale generalizzato. Siamo in grave pericolo. Prevalgono gli interessi particolari e la rete crea connessioni veloci, intelligenti ma altrettanto pericolose. La vera guerra è qui, sulla rete: i «social credit» per controllare i cittadini, un sistema di comunicazione che ha rovinato l’ordine sociale e istituzionale in cui hanno preso il potere gli imbecilli, quelli che non hanno bisogno di vera conoscenza. Viviamo un’assenza di senso generalizzata che, purtroppo, sarà seguita da una repressione molto forte. E non possiamo evitare questo determinismo sociale, che non viene dalle decisioni inaffidabili degli esseri umani, ma dalla macchina dell’algoritmo sempre più intrusivo e i social non hanno il senso dell’ordine sociale.

Marco Affatigato

Riguardo l'autore

Marco Affatigato

nato il 14 luglio 1956, è uno scrittore e filosofo laureato in Filosofia - Scienze Umane e Esoteriche presso l'Università Marsilio Ficino. È membro di Reporter Sans Frontières, un'organizzazione internazionale che difende la libertà di stampa.

Nel 1980 la rivista «l’Uomo Qualunque» ha pubblicato suoi interventi come articolista. Negli ultimi anni, ha collaborato regolarmente con la rivista online «Storia Verità» (www.storiaverita.org) dal 2020 al 2023.