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Medio Oriente. Per il Gen. Camporini: “Appello a tregua di Biden? Prima di gioire aspettiamo qualcosa di più concreto”

Il Generale Camporini ha esordito, commentando così l’appello alla tregua da parte di Biden nei confronti di Netanyahu: "Un dialogo che si svolge con esasperante lentezza, con passi mezzo avanti e due indietro, diciamo che prima di gioire di questo sviluppo vorrei vedere qualcosa di ancora più concreto, vedremo nelle prossime ore sicuramente. 

Questa mattina è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, ospite della trasmissione di approfondimento ‘L’Italia s’è desta’ condotta dal direttore del giornale radio Gianluca Fabi e da Roberta Feliziani, il Generale Vincenzo Camporini,

Il Generale Camporini ha esordito, commentando così l’appello alla tregua da parte di Biden nei confronti di Netanyahu: “Un dialogo che si svolge con esasperante lentezza, con passi mezzo avanti e due indietro, diciamo che prima di gioire di questo sviluppo vorrei vedere qualcosa di ancora più concreto, vedremo nelle prossime ore sicuramente. Diciamo che è un passo avanti nella direzione giusta purtroppo avendo percorso una strada sbagliata, perché il mio giudizio dal punto di vista militare è che gli obiettivi politici che Netanyahu si proponeva non si potevano conseguire con questo tipo di operazioni, ci voleva un altro approccio dal punto di vista tattico e strategico. È stata scelta questa strada con risultati drammatici.”

Successivamente, Vincenzo Camporini ha aggiunto: Netanyahu aveva, prima di questi eventi, dei grandi problemi di carattere personale e giuridico-legale e la sua sopravvivenza politica era messa in dubbio. È chiaro che quello che è accaduto gli ha consentito di compattare intorno alla sua figura tutto un arco di partiti che in realtà non lo sosterrebbero in tempi normali. Quindi lui diciamo che ne ha tratto un vantaggio personale da questa vicenda ed è quello che sta continuando a fare con parti sempre più consistenti dell’attuale governo di unità nazionale che dimostrano di essere sempre più in difficoltà.” 

Sul possibile rischio di una terza guerra mondiale: “io sono moderatamente ottimista su questo, nel senso che uno scontro globale sulla fattispecie del secondo conflitto mondiale che possa coinvolgere direttamente tutte le potenze militari lo considero estremamente improbabile. Per carità di previsioni ne ho sbagliate tante, potrei sbagliare anche questa, incrocio le dita spero di non sbagliare. Credo che quello che sia evidente è che c’è stato un progressivo allentamento di tutti i vincoli che in qualche modo hanno indotto i governi di tutti i paesi del mondo a comportamenti ragionevoli e ci stiamo scatenando per conseguire con la forza le cose che non riusciamo a prendere con la diplomazia.”

Il Generale è intervienuto anche sull’altro conflitto in corso, quello tra Russia e Ucraina e rispetto al ruolo della Cina aggiunge: “ho un’opinione e vale come opinione, sull’atteggiamento filosofico cinese che è un atteggiamento estremamente pragmatico che bada al conseguimento del risultato desiderato a prescindere. Se nella sua visione di futura riannessione di Taiwan è funzionale il supporto alla vicenda dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia non hanno nessuna esitazione a sponsorizzarla, se dovesse accadere il contrario possono tranquillamente tornare sui loro passi.“

Infine, il Generale ha concluso il suo intervento parlando in merito alla presunta volontà di Putin di avanzare verso altri stati: Quando Putin dice ‘voglio riprendermi quello che era mio’, la domanda che ci siamo posti è ‘ma che cosa era suo?’ Se lui si riferisce all’impero zarista la Finlandia ne faceva parte e quindi i finlandesi la prima cosa che hanno fatto è l’adesione alla NATO, sicuramente la Moldavia è nel suo obiettivo perché abbiamo questa situazione in Transnistria dove c’è questa entità separatista che guarda con simpatia Mosca, quindi anche questo può essere un obiettivo. Credo che ci sia ancora il dente avvelenato con i baltici per tutta una serie di motivi. Quindi diciamo che  se non viene in qualche modo chiarito a Putin che non ha libertà di movimento, ci potremo trovare veramente nei guai. Se mostreremo arrendevolezza potrebbe essere l’apertura di un vaso di pandora che non riusciremo più a ricomporre. Io temo che l’arrendevolezza non faccia altro che aumentare ulteriori speranze.”