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epa09453839 Former Chief of the General Staff of the Italian Army Vincenzo Camporini attends the first day of the 30th Economic Forum in Karpacz, south-western Poland, 07 September 2021. The The Economic Forum is the largest conference in Central and Eastern Europe. The Forum’s mission is to create a favourable climate for the development of political and economic cooperation between EU member states and their neighbours. Forum will run until 09 September. EPA/Art Service 2 POLAND OUT
Esteri

Il Generale Camporini: “Putin vuole riprendere quello che era loro”

“Nonostante la storia ci dica che i tempi forse dovevano essere cambiati, ci sono ancora coloro che pensano che l’uso della forza militare sia funzionale all’allargamento. Putin ha detto molto chiaramente e molto esplicitamente che vuole riprendere quello che era suo, che per l’Unione Sovietica e per l’Impero Zarista comprendeva tutta una seria di territori che oggi sono governati da democrazie. Ora bisogna essere pronti, ma è chiaro che la capacità militare dei paesi dell’Europa Occidentale non è assolutamente all’altezza per indurre chi avesse intenzioni aggressive a riporle nel cassetto”.

A parlare è il Gen. Vincenzo Camporini, ex capo di Stato maggiore, durante la trasmissione di Radio Cusano Campus, ‘L’Italia s’è desta’, condotta dal Diretto della radio Gianluca Fabi e la giornalista Roberta Feliziani.

Durante il programma, Camporini ha parlato della possibilità di un esercito europeo: “Non è importante avere un istituzione che noi chiamiamo forze armate europee, l’importante è avere delle forze armate, anche su base nazionale, che però possano collaborare in modo aperto, con equipaggiamenti adeguati e standardizzati, cosa che purtroppo oggi all’Europa manca”.

Sulla possibilità di uno scontro atomico, il Generale ha voluto spiegare: “L’arma nucleare, concettualmente, è un’arma costruita per non essere usata perché ha uno scopo fondamentale di deterrenza visto che il risultato sarebbe la distruzione reciproca. Prima di arrivare a un’ipotesi del genere purtroppo dovremmo, in caso di conflitto, affrontare periodi intensi di combattimenti convenzionali come quelli che stanno accadendo adesso in Ucraina”. E sul ruolo degli Stati Uniti nel possibile conflitto, anche in vista delle elezioni statunitensi, “È irrilevante che vinca Trump o che non vinca, comunque abbiamo la necessità e il dovere di essere adeguatamente equipaggiati”, ha ribadito Camporini. “In primis, perché questo ci dà una forza politica. Spesso ci lamentiamo che dobbiamo ingoiare le decisioni prese da Washinton, che l’Europa va a rimorchio, ma questo purtroppo è dovuto al fatto che non abbiamo una voce in capitolo. Mettetevi nei panni del Presidente degli Stati Uniti, chiunque esso sia, non credo che per prendere una decisione del genere debba sentire il parere del presidente della Slovenia o della Germania. Se vogliamo contare qualcosa dobbiamo avere una capacità autonoma per avviare un dialogo alla pari con Washinton e prendere decisioni condivise”.

Meno armi più case, meno armi più scuole si legge sui muri o in qualche manifestazione. Riguardo questa visione, il Generale Camporini ha concluso dicendo: “Per avere case, per avere scuole, per avere ospedali bisogna avere la sicurezza, se manca la sicurezza viene meno il requisito fondamentale per uno sviluppo della società civile e credo che questo, purtroppo, abbia un prezzo. È come l’assicurazione per la macchina, nessuno vuole fare un incidente, ma l’assicurazione la faccio lo stesso perché se dovesse capitare non mi trovo per terra”, ha concluso il Generale Vincenzo Camporini.