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Spagna: la “golden generation” conquista l’Europeo

Nella serata di ieri, all’Olympiastadion di Berlino, la Spagna si è aggiudicata l’Europeo di Calcio per la quarta volta nella propria storia.

Nella serata di ieri, all’Olympiastadion di Berlino, la Spagna si è aggiudicata l’Europeo di Calcio per la quarta volta nella propria storia. Gli ultimi successi in campo europeo per le Furie Rosse erano datati 1964, 2008 e 2012. In particolare, tra il 2008 e il 2012, alla guida della nazionale spagnola c’erano Luis Aragonès e Vicente Del Bosque, due allenatori vincenti, capaci di orchestrare alla perfezione un gruppo di talenti alla conquista di due Europei e un Mondiale nel giro di soli quattro anni.

Oggi, invece, sulla panchina spagnola siede Luis de la Fuente Castillo, che nel corso dell’ultimo decennio aveva guidato solamente le selezioni giovanili spagnole. Tra il 2013 e il 2018, infatti, il commissario tecnico ha allenato sia la Spagna Under 18 che la Spagna Under 19 per essere poi, in seguito, promosso nell’Under 21.

I protagonisti

Gli anni passati ad allenare giovani talenti si sono rivelati decisivi nella conquista della Nations League del 2023 e dell’Europeo 2024. Nell’ultimo anno la Roja ha visto l’esplosione di diversi fuoriclasse, su tutti Nico Williams, 22 anni, e Lamine Yamal, 17 anni appena compiuti. I due esterni d’attacco sono stati protagonisti anche nella finale di ieri sera con un gol, il primo, e con un assist, il secondo.

Nico Williams, a sinistra, e Lamine Yamal, a destra. (Profilo Instagram Lamine Yamal).

Nel cammino di Euro 2024 non va dimenticato nemmeno Pedri, 21 anni, infortunatosi durante i quarti di finale contro la Germania. Tuttavia, il giovane gruppo ha potuto contare anche sull’esperienza di Dani Carvajal, fresco vincitore della Champions League con il Real Madrid, e di Rodri, pilastro del Manchester City di Pep Guardiola.

A completare il gruppo il capitano, Alvaro Morata, spesso criticato dalla stampa spagnola, ma che ha sempre giocato con grande tenacia e determinazione. Non vanno dimenticati i due “geni calcistici” del centrocampo spagnolo, Fabian Ruiz e Dani Olmo. La loro qualità in mezzo al campo è stata spesso determinante nel risolvere le partite, come dimostrano i cinque gol totali messi a referto dalla coppia.

Una difesa solida

In una squadra che vince, però, molte volte è la difesa a passare inosservata; tuttavia, non è questo il caso della Spagna. Detto di Carvajal, terzino destro a tutta fascia, meritano una menzione anche i rocciosi centrali di difesa, Robin Le Normand e Aymeric Laporte. Sulla fascia sinistra ha invece sorpreso Marc Cucurella, criticato soprattutto per la cifra folle spesa dal Chelsea per il suo acquisto nel 2022. Questo Europeo l’ha sicuramente visto emergere, sia in fase difensiva che offensiva, come dimostra l’assist decisivo al compagno Oyarzabal, da poco entrato in campo nella finale contro l’Inghilterra.

A difendere i pali della nazionale ci ha pensato Unai Simon, portiere dell’Athletic Bilbao, che ha saputo mantenere la propria porta inviolata in tutte le gare del girone contro Croazia, Italia e Albania.

Il gruppo spagnolo ha espresso un calcio frizzante, meritando la conquista del trofeo anche in virtù delle sette gare disputate e vinte durante la competizione. La Nazionale del ct de la Fuente si è divertita e ha fatto divertire, dimostrandosi fin da subito vogliosa di riportare a casa la coppa che mancava da dodici anni.

Mattia Nadalini

Riguardo l'autore

mattianadalini

Laureato in "Studi storici e filologico letterari", attualmente frequenta il corso di laurea magistrale in "Scienze storiche".
Appassionato di cultura e sport, in particolare calcio e formula 1, dal 2020 scrive saltuariamente sulla propria pagina Instagram "Il simposio del calcio".