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Migranti. Ceccanti (Costituzionalista): “Magistratura dovrebbe parlare attraverso sentenze e non dare giudizi su Governo, Politica non dovrebbe fare polemica su giudici”

Sono queste le parole con cui il costituzionalista Stefano Ceccanti è intervenuto in merito ai nuovi scontri in corso tra politica e magistratura sul caso dei migranti in Albania.

“Io nel 2016 ero a favore della campagna del Referendum Renzi-Boschi e mi sono trovato spesso a confrontarmi nel dibattito con PM che sostenevano il no, impegnatissimi politicamente perché vincesse il no. Mi sembra che ci sia una certa allergia ai governi stabili indipendentemente da chi ne è a capo”.

Sono queste le parole con cui il costituzionalista Stefano Ceccanti è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano nel corso della trasmissione ‘5 Notizie’, condotta da Gianluca Fabi, in merito ai nuovi scontri in corso tra politica e magistratura sul caso dei migranti in Albania.

Il costituzionalista successivamente, proseguendo nel suo intervento, ha ricordato: “Ricordiamoci che anche il governo Prodi II cadde per un’inchiesta riguardante il ministro di giustizia Mastella, quindi forse i nodi di sistema sono diversi da quelli di una parte politica della magistratura, cioè il tema è più complesso. Nessun potere di per sé è infallibile nemmeno quello giudiziario ma molte di queste inchieste, compresa quella a Mastella, si chiusero nel nulla. Bisognerebbe eliminare il meccanismo per cui si ritengono le persone immediatamente condannate per il solo fatto di essere rinviate a giudizio. D’altra parte a mio avviso la politica dovrebbe essere più autorevole e dovrebbe cercare di evitare i conflitti”.

Stefano Ceccanti si è poi soffermato sul tema dei migranti in Albania, specificando: “Nel caso specifico io non credo che il conflitto sia politico, ma che ci sia un problema di interpretazione tra diritto comunitario e diritto interno. La nostra Costituzione ci dice che tra una normativa interna in conflitto con una normativa comunitaria, va disapplicata la prima: ma qui il giudice in questione ha semplicemente applicato la normativa in essere. Mi sembra quindi che non sia un conflitto politico tra governo e magistrati, ma solo la contrapposizione tra due tesi. La magistratura dovrebbe parlare attraverso le sentenze e non dando giudizi sul governo, e la politica al contempo non deve fare polemica sui giudici ma soffermarsi sulle cose”.

Infine, interrogato dal conduttore, Stefano Ceccanti ha concluso il suo intervento commentando le parole del Presidente Mattarella: “Dice che le istituzioni sono di tutti? I quirinalisti dicono che le sue parole non si riferivano agli scontri tra governo e magistratura ma al fatto che le forze politiche non riescano a eleggere da un anno un giudice costituzionale. Si rischia infatti che in mancanza di uno dei componenti, la Corte Costituzionale non possa prendere decisioni. Il tema- afferma- è che si rischia di paralizzare un organo di vertice perché c’è incomunicabilità tra le forze politiche. I partiti sono stressati dalle varie elezioni regionali che inaspriscono ulteriormente il clima politico essendo disseminate nell’arco dell’anno. Questo porta a una continua febbre elettorale che spinge le varie forze politiche a pensare solo a come marcare le differenze tra coalizioni e partiti. Accorpare i vari appuntamenti elettorali permetterebbe di non pensare solo a quello e creare un clima in cui ci si possa mettere d’accordo su altro nei periodi restanti dell’anno