“Ritengo che sia scorretto definire la maternità surrogata reato universale: questa legge utilizza un termine ingiusto, ignorando volontariamente che ci sono 66 paesi esteri che tutelano questa pratica. Non capisco come ci si ostini a definirlo un reato ‘universale’ dal momento in cui ci sono paesi in cui questo tipo di scelta è tutelata”.
Queste le prime parole di Filomena Gallo, Avvocato e Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, intervenuta ai microfoni di Radio Cusano nel corso della trasmissione ‘ 5 Notizie’ in merito alla promulgazione della legge Varchi che definisce la gestazione per altri un reato universale.
L’Avvocato proseguendo nel suo intervento ha poi aggiunto: “La legge 40 del 2004 già vietava la gestazione per altri in Italia, ora però con l’introduzione della legge Varchi cambia la procedura a carico di chi fa uso di questa procedura all’estero, nei paesi in cui è consentita. Non si capisce poi come si pensi di identificare, al momento del rientro in Italia, le coppie etero che magari hanno avuto un figlio all’estero rispetto a chi è gay e ha fatto ricorso alla gestazione per altri. Ho saputo che il senatore Gasparri ha emanato un provvedimento in tal senso, per cui si dà mandato all’ufficiale di stato civile di chiedere alla coppia come è nato il bambino, una specie di certificato di parto. Noi abbiamo diffuso un comunicato dopo che oltre 50 coppie, che avevano fatto questa scelta e intrapreso questo cammino, si erano dette preoccupate dall’emanazione della legge in questione, spiegando che la legge non è retroattiva e non c’è pericolo per chi si è avvalso di questa procedura. Per ora purtroppo non c’è nessun ricorso che si possa effettuare rispetto a una legge di questo tipo, ma sicuramente bisogna attuare una forte difesa rispetto a una legge così discriminatoria, che di fatto è una persecuzione che l’Italia farà all’estero”.
Filomena Gallo si è poi soffermata sulle possibili criticità della legge, specificando: “Noi come Associazione abbiamo chiesto delucidazioni sul come si intenda trattare questo tema con i paesi che invece considerano legale la maternità surrogata. Se per esempio un cittadino canadese vuole venire in Italia, e porta con sé suo figlio nato da gestazione per altri, cosa si fa? In Canada è perfettamente legale, agire in tal senso sarebbe una grave interferenza nella sovranità del paese di provenienza”.
Infine, l’Avvocato Filomena Gallo ha terminato il proprio intervento commentando la legge nel suo insieme: “I promotori di questa legge ci hanno detto più volte che è necessaria al fine di tutelare le donne che si prestano alla gestazione per altri. Ma nei paesi in cui questa pratica è legale, ci sono norme che tutelano chi partorisce e discipline molto specifiche. Come Associazione avevamo proposto un emendamento a questa legge, in cui proponevamo di tutelare almeno la maternità surrogata a scopo solidale, introducendo invece una nuova fattispecie di reato più concreta. Ipotizzavamo anche la detenzione fino ai 20 anni per chi raggirasse o costringesse in qualsiasi modo una donna a portare avanti una gravidanza indesiderata, ma non se ne è fatto nulla. Purtroppo ci troviamo davanti a quella che di fatto non è una buona legge”.