Siamo nel mezzo della più ridicola campagna di disinformazione mai vista prima, a carico della Commissione Europea, eviterei di nominare la Commissaria che si sta rendendo oggetto di scherno per il futuro da parte di tutti coloro che – finito questo periodo di brutte faccende internazionali – avranno la fortuna di riderci sopra.
Parliamo del KIT di SOPRAVVIVENZA che dovrebbe servire per salvarci nelle prime 72 ore successive a un eventuale attacco nucleare (fatto possibile ma improbabile), o all’esplosione delle centrali ucraine (fatto possibile e probabile).
Va da subito messo in chiaro che chi non avesse un bunker antiatomico dove riparare e non avesse quantomeno un locale interrato/seminterrato dove riparare non potrà contare su molte probabilità di farcela, ma questo è un fatto su cui è meglio soprassedere, perché l’Italia ha pianificato molte realizzazioni improbabili e improponibili, ma non ha mai programmato nemmeno uno straccio di piano per l’utilizzo dei locali interrati pubblici e privati, non ha ancora assegnato una postazione di riparo a ciascun cittadino e non ha nemmeno (sulla base dello storico di quanto accadeva durante la II guerra mondiale) assegnato a ciascun cittadino residente un tunnel, una galleria, un traforo, una grotta o altro dove riparare durante i bombardamenti. Siamo chiari: se esiste una minima possibilità di salvarsi sarà solo grazie a queste strutture citate. Locali interrati, seminterrati, bunker, trafori, gallerie e tunnel.
Procediamo poi con il problema centrale: bombe atomiche e centrali nucleari che saltano in aria; chi avesse in mente i corsi di NBCR (Nucleare, Batteriologica, Chimica) saprebbe che a lungo termine vi sono conseguenze tragiche.
Acqua e aria si contaminano, ricordiamo Chernobyl, per molto tempo, almeno 3 mesi dopo sarà impossibile utilizzare acque, almeno 5 anni dopo darà impossibile coltivare la maggior parte delle cose, per non parlare delle piante perenni, dei funghi, etc.. gli animali di allevamento presumibilmente saranno morti di atroci sofferenze, per non parlare dei selvatici o comunque fortemente contaminati.
Per moltissimi anni vi saranno le mutazioni genetiche, il che renderebbe impossibile anche la riproduzione, possiamo pensare anche solo alla generazione di esseri umani senza gambe o senza braccia, etc.. malattie della pelle, cecità, sordità, etc.. per non parlare delle piante. Infine le conseguenze radicali del nucleare in dispersione, ovvero il Fallout nucleare delle particelle radioattive trasportate dal vento e dall’acqua e l’inverno nucleare.
Secondo esperti di statistica alcune zone strategiche come il Sud Africa, il Polo Sud e l’estremo Sud America, sarebbero le parti che meno rischiano la contaminazione diretta e immediata, mentre tutta la fascia centrale EurAsiatica e delle Americhe sarà la più contaminata e la più bombardata.
Di fronte a questo è evidente che il KIT per piccoli cervelli che ci stanno proponendo, insieme alla scorta di pasta, passata e alimenti in scatola, sono utili solamente per farci dormire sonni tranquilli, tanto non faremmo nemmeno in tempo a pensare a quello che accade, al massimo faremmo in tempo a vedere in diretta TV la fine del mondo, fino a che non salti la corrente.
Il KIT suddetto può essere utile solamente in un caso: piccoli danni accidentali a centrali nucleari ucraine, senza esplosioni e con squadre di personale pronte a perdere la vita per salvare il mondo come liquidatori. In quel caso e unico caso, i kit possono servire per portarsi in salvo, ovvero per per fuggire dall’Ucraina. Di fronte a micro testate nucleari che precipitassero in Europa grazie allo Scudo nucleare, per errore, ci troveremmo certamente in brache di tela. Per non parlare di altro, ovvero di un bombardamento vero e proprio missilistico.
Sarebbe meglio evitare di fare queste figure in diretta e smettere di parlare a vanvera di guerre, piantarla di trattare le persone come infanti, smettere di offendere l’intelligenza dei cittadini europei, con ridicole trovate palliative rassicuranti, visto che Putin per primo non ha la minima intenzione di portare avanti questa guerra, in quanto l’antidoto al radioattivo non lo ha in valigia nemmeno per se stesso e ad oggi si è valutato che il tempo di ripresa da un conflitto nucleare, se potenzialmente si avesse un bunker per mettersi in salvo, sarebbe piuttosto pesante, circa 25 anni. Putin non è Hitler, non si rinchiuderà in un bunker facendo saltare in aria il mondo e togliendosi la vita, vuol riprendersi l’Ucraina, non vuole sterminare l’umanità. Torniamo in noi.
Martina Cecco