In una tornata elettorale segnata da un’affluenza in calo (unica vera certezza insieme al crollo del centrodestra, pur con qualche segnale positivo dato da Fratelli d’Italia) e da un contesto politico sempre più frammentato, c’è un dato che spicca per lucidità strategica per un polo “nuovo” in supporto al Sindaco Ianeselli: il risultato di Intesa per Ianeselli Sindaco, la lista civica guidata da Silvia Zanetti. Con 1.746 voti e una percentuale appena sotto al 4%, Intesa non ha raccolto consensi di massa, ma ha colpito chirurgicamente dove serviva: nei quartieri, tra i moderati ed i civici.
Un risultato nato dal basso, ma pensato in alto
La lista, lanciata a pochi mesi dal voto, – ufficialmente lanciata dal 22 marzo – sembra essere riuscita, nel giro di pochissimo, a posizionarsi come forza non certo minoritaria (davanti a Sì Trento), raccogliendo il consenso di chi ha voluto premiare il lavoro svolto da Zanetti negli ultimi cinque anni come consigliera comunale con delega alla sicurezza di prossimità e alle circoscrizioni. Con uno stile sobrio, unito a una campagna attenta alle periferie, ai sobborghi e al tessuto sociale più fragile, ha portato in dote un risultato che – per numeri assoluti – non fa certo clamore, ma che in termini politici pesa come un macigno.
L’ago della bilancia di una coalizione ampia?
In una coalizione variegata, dove convivono sigle storiche e nuovi esperimenti politici, Intesa per Ianeselli si è rivelata l’elemento equilibratore, il ponte tra il centrosinistra più strutturato e l’anima civica e pragmatica della città ( quella che guardava più a destra con lei, – Zanetti – che proprio cinque anni fa era candidata sindaco proprio contro Ianeselli). Un risultato, in termini percentuali, migliore pure della “vecchia” Si Può Fare!. Un esito tutt’altro che scontato, soprattutto in un’epoca in cui l’elettorato si frammenta, si ritira o si rifugia nell’astensione, come di fatto è avvenuto.
Un primo passo
Per ora, si può certamente dire che il risultato di “Intesa per Ianeselli” sia, per certi versi, un test riuscito. Un laboratorio civico che ha mostrato di poter parlare al cuore della città senza troppe aspettative. Un progetto che, se consolidato e coltivato, potrebbe diventare molto di più di una semplice lista civica: un riferimento stabile per chi vuole un’amministrazione seria, ma non sorda; vicina, ma non improvvisata.
In una Trento che ha scelto ancora una volta la continuità, è evidente che quella continuità ha un volto civico, e si chiama anche Silvia Zanetti. E perché no; magari anche Andrea Robol, rimasto fuori per poco.