Ricevo una telefonata. Dall’altra parte dell’etere una poetessa e scrittrice fiorentina, già nota nel mondo della cultura per la pubblicazione di alcuni romanzi di successo, ha la voce concitata tipica di chi sta per dire qualcosa di molto importante. Clara, questo è il suo nome, è un’insegnante in pensione, ma da vera docente non conosce la parola riposo poiché è sempre attenta e vivace nei suoi interventi, mi onora la sua amicizia e dei suoi consigli ne faccio tesoro.
Stavolta, la telefonata esula dalla “solita” chiacchierata su Dante, Nietzsche, o Spinoza che sia, stavolta… Vorrei presentarti il Sig. Angelo, attacca, un versiliese ultranovantenne di Sant’Anna di Stazzema. Sto in silenzio. Il paese di origine del Sig. Angelo mi lascia interdetto, già intuendo il tema della conversazione. Il sig. Angelo è un vecchio maestro elementare residente a Firenze, intuisco dalla voce che sia talmente vitale da dimostrare assai meno dei sui anni. Forte di una memoria ancora limpida mi parla dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, ma non per il solito sentito dire, ma da protagonista! Perché lui c’era, lui fu presente, lui l’ha vissuto! Ho bisogno mi scriva tutto questo, rispondo, non posso scrivere un articolo così scottante senza uno straccio di documentazione. Detto fatto, pochi giorni dopo ricevo una raccomandata. La apro e nelle mie mani ecco un manoscritto di venti pagine in fogli protocollo, scritti in bella calligrafia, con tanto di firma finale del Sig. Angelo. Mi emoziona la lettura, nel mentre penso alla famosa frase di Aristotele: la storia è scritta con le bugie di chi ha vinto.

L’argomento è talmente complesso da trattarlo in due articoli e questa è la sola prefazione. Nei prossimi giorni usciranno su questo giornale, ma come antefatto riscrivo, letteralmente, la prima parte dello Statuto del neonato PCI, redatto a Livorno nel 1921: Articolo 1, punto 3: << Il proletariato non può infrangere né modificare il sistema dei rapporti capitalistici di produzione da cui deriva il suo sfruttamento, senza l’abbattimento violento del potere borghese>> Tenetelo a mente, servirà per capire al meglio i fatti successivi.
Marco Vannucci
