L’Università degli Studi di Trento, ovvero UniTN, rompe il silenzio sul caso delle chat interne che coinvolgerebbero alcuni membri di Azione Universitaria, associazione studentesca presente nell’Ateneo. Il contenuto dei messaggi, trapelato in forma anonima e diffuso dai media, ha suscitato indignazione e allarme tra studenti e docenti.
A intervenire con fermezza è stato il rettore Flavio Deflorian, che in una nota ufficiale ha espresso “sconcerto” per quanto emerso. «Alcuni passaggi, nella forma e nei contenuti, risultano gravemente in contrasto con i valori su cui si fonda la nostra università – ha dichiarato –. Il rispetto, la non discriminazione, l’antifascismo non sono soltanto principi condivisi, ma rappresentano pilastri fondanti del nostro Codice etico».
Pur riconoscendo che le conversazioni provengono da una fonte anonima e che non è ancora possibile verificarne l’autenticità o attribuirle con certezza a persone attivamente coinvolte nell’associazione, il rettore ha sottolineato la necessità di una presa di posizione netta da parte dei vertici di Azione Universitaria. «Ci auguriamo che l’associazione stessa voglia chiarire quanto accaduto, prendendo le distanze da ogni affermazione che risulti offensiva, discriminatoria o contraria ai principi della convivenza civile».
L’Ateneo, ha aggiunto Deflorian, convocherà a breve un incontro con i rappresentanti dell’associazione per affrontare la questione direttamente e definire eventuali conseguenze. «Abbiamo fiducia – ha concluso – che si procederà con le necessarie rettifiche e che saranno adottati provvedimenti nei confronti di chiunque usi l’appartenenza all’Università per veicolare idee incompatibili con i valori dell’istituzione».
Il caso continua a tenere banco nella comunità universitaria trentina, dove si attende ora una risposta chiara e pubblica da parte di Azione Universitaria.