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Ortisei, imprenditore truffato con un’email falsa: smascherato e denunciato un ventenne

Una sofisticata truffa informatica ai danni di un imprenditore della Val Gardena è stata smascherata grazie a una brillante indagine condotta dai Carabinieri della Compagnia di Ortisei. L’operazione, conclusasi nei giorni scorsi, ha portato alla denuncia di un ventiduenne di origine nigeriana, residente nel Ferrarese, già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali.

La vicenda trae origine da una denuncia presentata nel mese di maggio: l’imprenditore si era accorto di essere stato raggirato durante una trattativa commerciale con una ditta fornitrice. Il truffatore, utilizzando tecniche di phishing e la clonazione di comunicazioni via email, era riuscito a inserirsi nella corrispondenza tra le due parti, inducendo la vittima a versare un’ingente somma – oltre 26.000 euro – su un conto corrente fittizio, riconducibile all’autore della frode.

Decisiva per la risoluzione del caso si è rivelata l’accurata attività investigativa svolta dai militari della Stazione di Ortisei. Incrociando dati bancari e informatici, i Carabinieri sono riusciti a risalire all’identità del presunto autore, che è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Ferrara con l’accusa di frode informatica aggravata.

Le indagini, ancora in corso, puntano ora a verificare eventuali collegamenti con reati di riciclaggio, connessi alla movimentazione dei proventi illeciti. L’ipotesi è che il giovane possa aver fatto parte di una rete più ampia e strutturata, operante su scala interregionale.

“L’operazione dimostra l’impegno costante dell’Arma nel contrastare i reati informatici, a tutela del tessuto economico locale”, ha dichiarato il Maggiore Marco Lanzi, comandante della Compagnia Carabinieri di Ortisei.

Il caso ha riportato sotto i riflettori il tema della sicurezza digitale, un aspetto sempre più cruciale anche per le imprese locali. Le frodi via email, spesso mascherate da comunicazioni apparentemente autentiche, rappresentano una minaccia subdola che può colpire chiunque, indipendentemente dalle dimensioni dell’attività o dall’esperienza del titolare.

È fondamentale, di fronte a richieste di pagamento anche solo leggermente anomale, verificare con attenzione i dati del beneficiario, contattare direttamente il fornitore per conferme ufficiali e non fidarsi mai ciecamente della corrispondenza digitale, soprattutto se giunta in momenti di pressione o urgenza. L’impiego di protocolli di sicurezza avanzati, come l’autenticazione a più fattori, e un monitoraggio costante delle comunicazioni aziendali possono fare la differenza tra una semplice disattenzione e una perdita economica devastante.

L’episodio di Ortisei dimostra, ancora una volta, che la criminalità informatica non conosce confini e che anche in contesti considerati periferici o “tranquilli”, è necessario adottare un approccio prudente e informato. Allo stesso tempo, testimonia l’efficacia dell’attività di indagine e prevenzione delle forze dell’ordine, capaci di tutelare concretamente cittadini e imprese, anche nel campo, oggi più che mai cruciale, della cybersicurezza.