La vittoria del Front National alle elezioni regionali in Francia ha galvanizzato molti esponenti politici di Destra. Giorgia Meloni, in un editoriale pubblicato dal quotidiano Il Tempo, ha affermato che “il terremoto si sentirà presto anche in Italia e in Europa, perché è iniziato il riscatto dei popoli europei decisi a riprendersi la propria sovranità e la propria libertà. Anche in Italia”. Il risultato alle elezioni regionali è stato un vero e proprio tsunami, altresì è vero che il risultato ottenuto in Francia si inserisce all’interno di un contesto politico e sociale differente da quello italiano.
La Destra francese ha sempre ottenuto vasti consensi elettorali per via di un elettorato profondamente diverso da quello nostrano. Oltralpe il concetto di “Patria” viene recepito dalla popolazione secondo un’ottica totalmente diversa da quella italiana.
Del resto, nei Paesi dove si è visto l’affermarsi negli Anni ’30 di ideologie legate al fascismo o al nazionalsocialismo, all’indomani della Seconda Guerra Mondiale il concetto di Nazione è stato pesantemente criminalizzato. A conferma di ciò sono i dati elettorali in Italia e in Germania, dove i partiti di Centro hanno da sempre un importante bacino elettorale.
La Destra in Europa vince senza compromessi dove il concetto di Patria è forte. Un tipico esempio è la Polonia postcomunista. Movimenti affermatisi negli Anni ’80 come Solidarnosc nascono intorno a un forte concetto di identità nazionale. Non a caso Lech Walesa usò proprio i colori della Polonia come simbolo della sua lotta all’imperialismo sovietico.
In Francia Marine Le Pen non ha tanto beneficiato dell’effetto Bataclan: piuttosto ha ottenuto voti da quella fetta di elettori delusi dalla Sinistra francese. Del resto non è una novità visto che Jean Marie Le Pen riuscì nei decenni scorsi ad ottenere ampi consensi nell’elettorato comunista francese. Il Front National si è mostrato inoltre disponibile ai matrimoni tra persone dello stesso sesso e su questioni quali l’aborto. A riguardo è nata una piccola querelle tra Marine e la nipote Marion Maréchal Le Pen, quest’ultima antiabortista.
Le decisioni prese da Marine Le Pen si mostrano in netto contrasto con le classiche battaglie delle tante anime che compongono la Destra. In Italia tutto ciò non accade, nonostante gli scandali della Sinistra, per l’incapacità di essere l’alternativa.
C’è un problema sostanziale nell’attuale perdente Destra italiana che può identificarsi nella paura di essere politicamente scorretti e di portare valori e memorie passate per farne oggetto di dibattito e ricostruzione di un tessuto sociale ormai perso da tempo.
A che modello dovrebbe allora guardare la Destra italiana? Non certamente a quello del Front National che si confronta con un’elettorato, come sopra detto, con esperienze di periodi storici diversi e con un forte senso della Patria. Negli studi di marketing politico si compiono da sempre analisi sulla popolazione che hanno come obiettivo quello di individuare vincenti strategie.
Un modello interessante di riferimento è quello austriaco, e nello specifico la Destra italiana dovrebbe prendere spunto dal BZO di Haider.
La paura di un possibile ritorno di ideologie affini al nazionalsocialismo tra le valli alpine venne affrontato in modo carismatico e pragmatico dal “Governatore” negli Anni ’90 garantendo al suo partito consensi sì nel breve periodo, ma anche garantendo un futuro alla Destra populista austriaca.
Si pose come forza alternativa a quelle che governavano da oltre quarant’anni a Vienna, partiti politici di Centro-Sinistra che erano gli stessi che hanno governato, e attualmente gestiscono, il nostro Paese.
Non nascose mai il fatto che fosse figlio di un fabbricante di scarpe “super-nazista” e di essere proprietario di un’intera valle ereditata, che la sua famiglia aveva ottenuto per i servizi resi al nazismo: infatti l’appezzamento di terra era stato confiscato nel 1938 ad una ricca famiglia ebrea d’origine italiana.
Inizialmente leader del Partito Liberale austriaco, venne espulso dall’internazionale “liberale”, nel 1989, dopo un’istruttoria condotta da Giovanni Malagodi che rimase sconvolto quando si sentì dire da Haider che l’Olocausto venne scritto da persone inesperte.
Haider fu sempre un politico particolare. Una volta, a Venezia, fece una conferenza stampa attorniato da ballerini seminudi in costumi di cuoio nero. Un gesto che mostrava il lato trasgressivo della Destra europea che però in quell’occasione venne subito seguita da un’iniziativa, quella di donare alberi di Natale della Carinzia, che dava una forte immagine di valori quale quello della famiglia e della tradizione. Il Tannenbaum è un simbolo della trazione nei popoli pangermanici.
Certamente atteggiamenti estremi e fuori dagli schemi, ma al contempo questo modo di porsi sfrontato è stato sempre ripagato in termini elettorali. Il pensiero di Haider in certe occasioni è certamente da condannare, ma i politici italiani più che i contenuti dovrebbero prendere da esempio l’originalità, evitando di essere la copia della Destra francese. Una cosa – e Haider ben la colse – comunque deve essere ben considerata: l’ideologia di Destra non si deve sovrapporre a quella tipica dei partiti di Centro.
Michele Soliani
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