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Editoriali

Coronavirus: il fallimento del dogmatismo della sinistra – di Mara Dalzocchio

Ianeselli mostra la sua vera natura e attacca Salvini ergendosi a presunto candidato Premier, quando in realtà è da porsi dei dubbi sul fatto che sia in grado di fare anche solo il candidato Sindaco a Trento: questa la mia valutazione dopo aver letto le sue ultime dichiarazioni sui social network, dichiarazioni che urlano – senza motivo – che la colpa è di Salvini e della Lega. Le parole usate stamane da Franco Ianeselli sulla sua pagina Facebook denotano pienamente non solo la crisi della sinistra in Trentino e in Italia, ma anche la sua vera natura di provocatore, inadatto a ricoprire il ruolo di Primo cittadino a Trento.

Sfugge così alla sua attenzione il significato delle parole pronunciate lo scorso venerdì da Papa Francesco, ovvero che l’uomo, accecato dal fatto di essere perfetto e invincibile, non ha capito la sua debolezza ed è caduto nell’abisso, ignorando tutti quegli avvertimenti che gli dicevano di star attento. Un po’ come quando una persona è esaltata e corre per una strada deserta a 200 all’ora senza mai fermarsi, prima o poi su quella strada troverà un ostacolo contro cui sbatterà.

Concordo con le parole dette da Papa Francesco perché condivido l’idea che non bisogna agire solo per dogmi, ma anzi si deve sempre ponderare e valutare senza paura, ma senza neanche basarsi su dogmatismi utili solo per gettare nel baratro la società. Purtroppo il dogmatismo lo vedo ancora forte nella figura di Ianeselli che critica, attacca e si considera un leader nazionale senza alcuna base.

E così assistiamo a un candidato Sindaco che vuole imporre subito e senza confronto come unica verità il fatto che a Wuhan non c’erano laboratori che studiavano il Coronavirus, mentre da parte della comunità scientifica internazionale non vi è unitarietà di vedute sull’origine del Coronavirus e quindi il dibattito è quanto più necessario, per non dire doveroso.

La sinistra è corsa subito a urlare al razzismo quando la gente ha smesso, nelle settimane precedenti all’arrivo della pandemia in Italia, di andare nei locali dei cinesi e addirittura si criticò l’operato dei Governatori del Nord quando proponevano la quarantena per chi rientrava dalla Cina. Per loro era a prescindere razzismo anche se interessava italiani, ma la logica dei porti e aeroporti aperti prevale sul diritto alla salute.

Ciò nonostante, Ianeselli continua a non voler vedere gli errori fatti dalla sinistra: del resto, riteneva inaccettabile anche una conferenza fatta proprio un anno fa presso la sede della Provincia dove si parlava della differenza tra uomo e donna, differenza che per alcuni non esiste, però non mi pare che a oggi siano gli uomini a partorire, senza parlare dell’assurdità delle “quote rosa” per costringere le donne a far politica quando sono benissimo capaci di farcela da sole.

Qualcuno mi può criticare per quanto ho appena detto, ma come donna, moglie e madre sono attualmente il Capogruppo del principale partito presente in Trentino e sono arrivata ad esserlo vivendo in un contesto che non si basa su dogmi propugnati come verità assoluta, come accade a sinistra. Per loro gli albanesi non devono votare Lega, eppure il nostro partito, anche a livello locale, ha numerosi tesserati provenienti dall’Albania che apprezzano e capiscono il significato delle parole pronunciate da Salvini e dalla Lega negli anni.

Qualcuno – mentre polemizza contro Salvini – dice che questo non è il tempo delle polemiche: per me è il tempo della riflessione tesa a capire come creare una società meno dogmatica, per evitare di cadere nuovamente nell’abisso.

Mara Dalzocchio