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Politica locale

Comunali Trento. Fine corsa per Baracetti?

Alessandro Baracetti da questa sera potrebbe non essere più il candidato Sindaco di Trento. Questo quanto si apprende da voci sempre più insistenti, che ormai non possono essere più smentite nemmeno dal Segretario provinciale della Lega, Mirko Bisesti. Anche le dichiarazioni dell’avvocato stesso, da mesi considerato “in bilico” e ora messo fortemente in discussione dal nuovo segretario locale di Fratelli d’Italia Adolfo Urso, non lasciano spazio a interpretazioni diverse.

Io sono tenero, morbido, educato e democratico. Ma sono fermo, molto fermo e ho una parola sola: se continuerà a essere messo in dubbio il mio nome farò le mie valutazioni” dichiara il candidato Sindaco al Corriere del Trentino, con un ultimatum che sa di resa a eventuali pressioni degli alleati. Una resa che arriverebbe dopo un lungo periodo di dichiarazioni solo sporadiche e apparizioni solo tramite i social – anche queste rare – in cui l’unico punto toccato è stata la sua candidatura a Sindaco. Il fianco della mancanza di un programma e della definizione di una squadra di governo è rimasto scoperto, venendo così colpito dal Centrosinistra.

Baracetti è rimasto per così dire impantanato nelle beghe tra i partiti del centrodestra, restando con sempre meno alleati al suo fianco. Alleati che poi si stanno riducendo all’osso: gli Autonomisti Popolari sono molto più interessati in questo momento a risolvere la grana che vede coinvolgo il Presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, mentre la Lega non vuole perdere l’appoggio dei tanti gruppi decisivi per la “coalizione del cambiamento”.

La coalizione è infatti deflagrata nella decisione del candidato Sindaco per queste comunali: Agire per il Trentino è stato sostanzialmente “cacciato” dallo stesso Baracetti a maggio, spedendo Claudio Cia tra le braccia di Marcello Carli; Progetto Trentino, dopo essere stato a lungo corteggiato, ha preferito Silvia Zanetti; Civica Trentina a sua volta si è spaccata in due, con i “gottardiani” fedeli a Baracetti e gli “zanettiani” a rinforzare le fila della candidata Sindaco di Si può Fare.

A non destare particolari problemi è Forza Italia, anche in virtù dei vari cambi di guida sui territori operati dai berlusconiani, mentre l’Unione di Centro e FdI formano una “strana coppia” a sostegno di Carli. Ma qui Urso vuole giocare una partita di diverso piglio, cercando di far convergere tutto il centrodestra verso una candidatura più “centrista”, in cui però la Lega possa svolgere la parte del leone a livello di rappresentanza numerica.

Il pallino del gioco, nei fatti, resta saldamente in mano alla Lega: non si può negare che il Carroccio sia il primo partito provinciale, con il 27,09% incassato alle Provinciali del 2018 e il 37,74% alle successive elezioni europee del 2019; parimenti, non bisogna dimenticare che nel capoluogo i consensi per il partito di Matteo Salvini scendono di molto, attestandosi però sempre intorno al 25% dei consensi.

Che debba essere la Lega a dare il definitivo via libera al candidato Sindaco del Centrodestra è più che opportuno, ma gli alleati partitici e le liste civiche svolgono un ruolo chiave nelle residue speranze di vittoria. Pur essendo il partito trainante, la Lega da sola non può vincere e le altre liste da sole non possono nemmeno sfiorare i consensi leghisti. Per questo è necessario che il partito di Mirko Bisesti si muova per ricompattare tutta un’area di centrodestra, anche per non indebolire la leadership leghista nella Provincia.

Ecco allora che un cambio di rotta potrebbe non essere una possibilità da scartare e la dichiarazione di Baracetti potrebbe piuttosto aiutare i contestatori a isolarlo e farlo cedere. Il rimescolamento di carte potrebbe allora vedere molteplici possibilità: o un’adesione all’ultimo minuto dei contestatori al “Progetto Baracetti“, o una convergenza della Lega su uno dei due civici già candidati, sia esso Carli o la Zanetti, oppure la nomina di un nome nuovo, condiviso con gli alleati. In ogni caso, l’aver perso ormai più di 4 mesi di campagna elettorale dietro litigi e ripicche, la vittoria di Ianeselli sembra non essere in dubbio.

Riccardo Ficara Pigini