A poche ore dall’annuncio frugale della sua intenzione di occupare il territorio ucraino, la colonna di mezzi dalla Crimea è salita e si è posizionata al fine di ottemperare al primo attacco con bombardamento e raid aerei sulla regione in oggetto. Come si evince dalle immagini e dai primi report bielorussi e ucraini diffusi.
Il decreto del Cremlino che riconosce le cosiddette Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, nella regione orientale del Donbass in Ucraina, rappresenta una forte escalation in un conflitto di lunga data. Da 12 anni le minacce e le azioni periodiche opera delle forze provincialiste e separatiste sono state teatro di una guerra a bassa intensità tra i separatisti sostenuti dalla Russia e le forze ucraine che ha provocato la morte di oltre 14.000 persone. La Federazione russa non ha mai stabilito un perno di non belligeranza e l’Ukraina non è mai stata veramente unita, ma in stato di guerra civile programmata e centellinata.
La situazione economica stessa attuale è tragica con la maggioranza della popolazione russa in regime di sussitenza e almeno un quinto della popolazione ucraina in stato di degrado e povertà. Controbilanciati in entrambi i casi da sacche di ricchezza imponenti legate a settori specifici e allocate nelle metropoli.
Vaste aree di nessuno. Senza potenziale. Tranne bellico ed energetico (carbone, minerali, gas, pesca).
Come riportano i bollettini informativi è iniziata la penetrazione dei mezzi militari e sono in atto gli attacchi all’Ucraina da parte della Federazione russa presieduta da Vladimir Putin.
Giovedì il presidente bielorusso Alexander Lukashenko convocherà un incontro con la sua agenzia di stampa statale militare Belta. Nella giornata di ieri erano stati chiusi dei colloqui che non sono ancora stati comunicati.
Il ministero dell’Interno ucraino ha affermato che “l’invasione della Russia è iniziata“, con segnalazioni di truppe che attraversano il confine ed esplosioni in diverse città, inclusa la capitale Kiev.
Il presidente dell‘Ucraina Volodymyr Zelensky ha esortato i cittadini a mantenere la calma. In precedenza, ha detto di aver provato a chiamare Putin mercoledì, ma senza successo.
I veicoli militari russi sono entrati in Ucraina attraverso la Crimea, secondo un video diffuso dalla Guardia di frontiera ucraina: da Chongar a est o da Kalanchak a ovest. Ad ogni modo la ferma condanna da parte della NATO ai report e alle immagini già in diffusione su tutti i media non lasciano dubbi sulla tragica situazione che sta per precipitare. Nonostante i tentativi dissuasori.
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Note da aver presenti per un europeo: a questa situazione si aggiungono le impotenti nazioni NATO che escono dalla situazione pandemica, la provocatoria imposizione di un paese russo in NATO, la retorica obsoleta della guerra di matrice occidentale, la propaganda cinese intrisa di fregnacce, la crisi totale fatta di indebitamento, migrazioni e povertà della Russia e la violenza delle rivendicazioni locali separatiste che tendenzialmente hanno più potere sui mass media internazionali che non la comunicazione di stato.
La guerra è servita su un piatto d’argento e la UE ne pagherà lo scotto. Nonché Italia e Spagna, che escono a pezzi dalla pandemia, saranno economicamente penalizzate. Cosa abbiamo da guadagnare da questo conflitto? A chi serve davvero la guerra in Crimea e Ukraina?
NDR – MC