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Generazione Matrix – nati nei 70’s o giù di lì

Gli anni settanta, che epopea. Come si dice in questi casi? Mitici. Un aggettivo che si spreca per tutti i decenni, che di mitico, infine, hanno avuto ben poco. Guerre, razzie, giochi di potere, oscuri segreti svelati in minima parte, come sempre, come da sempre. Studiamo sui libri di storia, oggi messi in dubbio: li scrivono i vincitori, ovvero i cortigiani dei potenti? Chissà come sono arrivati a noi, chi veramente li ha redatti, da che spirito era animato, da chi era pagato. Ma questo è complottismo, giusto?

Chi fu giovane allora assaporò le prime vere libertà, forse ha lottato in buona fede, spesso anche no. Poi, un giorno, è diventato grande, ha generato, ora è nonno, ma ha regalato al mondo l’attuale generazione di quaranta/cinquantenni. Limitiamoci a trattare di quelli italiani.

Si tratta di maturi giovanotti e ragazze trendy, che hanno assaggiato, per poco ma è accaduto, la vecchia vita, l’infanzia senza internet e cellulari, le gite fuori porta e le fiction buoniste, i giornali cartacei, il porno in VHS, Cicciolina, Pannella, Craxi, Mani Pulite, immigrazione in diretta, sex & Drug’s & and Rock ‘n’ and roll sdoganati, il grunge, Berlusconi e D’Alema, Bossi e Salvini, infine i “vaffa” come cifra stilistica. A trent’anni erano già stanchi.

E’ ovvio che alla fine questi maturi giovani non rispettino più nessuno. Devono essere moderni e ambientalisti, ma non possono rinunciare allo smartphone e alle vacanze a Ibiza; sanno le lingue (a volte), ma disprezzano chi ha studiato; sono uomini di mondo, non si schierano se non per insultare e proclamare la propria superiorità, se sei di sinistra fanno quelli di destra e viceversa, se sei cattolico fanno gli atei. L’importante è sfottere, non stare mai dalla parte del perdente, irridere il vecchio, senza però sapere e voler proporre nulla di nuovo, perché la critica è loro prerogativa, essere criticati li porterebbe al suicidio.

Abbiamo generalizzato? Forse un poco. Come fanno loro. Tornate sulla terra e riprendete a vivere. Mostrate le vostre sofferenze e non giocate fare i fighi.

Siete sconfitti perché avete deciso di esserlo, ma avete ancora una speranza, sfruttatela.

Carmen Gueye